Al via all’istituto Pesenti di Cascina la raccolta fondi per riparare i danni causati dall’occupazione dello scorso dicembre, quando un gruppo di ragazzi a volto coperto si è reso protagonista di una vera e propria devastazione dei locali scolastici. Salatissimo il conto per l’edificio con l’ammontare dei danni che si aggira intorno ai 40mila euro. Per far fronte al costo delle riparazioni, è partito ufficialmente nei giorni scorsi il progetto di raccolta fondi, approvato dal Consiglio d’Istituto, con l’obiettivo di raccogliere le risorse necessarie da destinare a interventi mirati a restituire alla scuola quanto è stato sottratto. L’iniziativa punta, inoltre, da quanto è emerso dal consiglio, a stimolare una riflessione sul concetto di responsabilità educativa coinvolgendo nell’attività di riparazione tutta la comunità educante.
Nel frattempo, proseguono all’istituto Santoni di Pisa le giornate dedicate alla pulizia delle aule e dei corridoi dalle scritte realizzate durante l’occupazione. Dopo i primi due incontri del 21 e 22 gennaio, si terrà oggi pomeriggio, dalle 14.30 alle 16.30, il terzo rientro che coinvolgerà "le classi dei geometri - spiega il preside Maurizio Berni (nella foto) a La Nazione -. Proseguiremo con le pulizie delle scritte e proveremo a ritinteggiare le pareti". "Voglio ribadire che non si tratta di una punizione - sottolinea il dirigente scolastico -. Piuttosto, è un’attività volta alla riappropriazione degli spazi scolastici da parte degli stessi studenti". Una misura presa, inoltre, per garantire la validità dell’anno scolastico dal momento che, spiega Berni, "con i giorni di occupazione eravamo scesi sotto i 200, il minimo richiesto". E i rientri dedicati alla pulizia dell’edificio non finiranno oggi. I ragazzi saranno di nuovo all’opera questo venerdì, e per le prossime due settimane sono previsti altri due rientri per ognuna delle classi interessate. "Le prime giornate sono andate molto bene - prosegue Berni -. I ragazzi hanno dimostrato di avere un’energia incredibile che compensa anche la mancanza di solventi e attrezzi. Ci aspettiamo anche oggi lo stesso entusiasmo in un’attività di recupero che coinvolge tutti gli studenti".
Stefania Tavella