di Enrico Mattia Del Punta
"Lampi di luce intensa e forti rumori elettrici, così appariva Coltano all’inizio del Novecento, quando il premio Nobel, Guglielmo Marconi, creò la prima stazione radio italiana a onde lunghe. Un’atmosfera spettrale tanto da far tacciare Marconi dell’infamia di stregone". È il racconto appassionato che il professore dell’Università di Pisa, Filippo Giannetti fa davanti ai resti della stazione di Guglielmo Marconi a Coltano, in occasione del convegno organizzato per la giornata mondiale della radio, il 13 febbraio. Giorno in cui nel 1946 nell’etere si diffuse la prima trasmissione di Radio Onu. La festa internazionale è stata istituita dall’Unesco nel 2011 ed è celebrata dalle radio stazioni di tutto il mondo. "Abbiamo organizzato questo convengo – spiega Fabio Cosci, presidente dell’associazione Marconi Labs Coltano – per mantenere vivo il ricordo di Marconi e di quella che era la stazione radiotelegrafica più importante d’Italia. Stiamo lottando per costruire un futuro – continua Cosci – per questo è stata creata Radio Coltano Marconi". La radio web nata ormai sei anni fa, è stata rilanciata proprio in questi giorni in occasione della festa mondiale, con nuove collaborazioni, una web tv e nuovi programmi, con interviste e approfondimenti. "Il futuro della radio – commenta sempre Cosci - è il wireless. L’etere ormai è abbandonato, le comunicazioni viaggiano sul cellulare, dove la radio è statisticamente sempre più ascoltata. Stiamo assistendo ad un nuovo pionierismo, dopo l’avvento delle radio private negli anni Settanta. Oggi, podcast e web permettono, senza grossi impedimenti burocratici, a chiunque di creare una propria stazione. Si può dire che sono tornate le radio libere". Il convegno si è svolto nella villa Medicea di Coltano e ha visto la partecipazione di tutti i club Unesco della Toscana.
"Il mezzo radio è molto importante – dice Vittorio Gasparrini, presidente del Club Unesco Firenze – perché riesce a raggiungere popoli di tutto il mondo e riunire le comunità in situazioni di crisi. L’esempio pratico lo vediamo nei campi profughi, dove è riuscita a portare programmi di educazione in lingue diverse". Il tema scelto per quest’anno in occasione della giornata mondiale è infatti "Radio e Pace".
"La direttrice generale dell’Unesco, Audrey Azoulay, ha detto che la radio è il principale veicolo per discorsi liberi – dice Rossella Bruni Chelini, presidente del Club Unesco Livorno – rende possibile le fruizioni di notizie e la comunicazione tra i popoli, lasciando spazio a tutti di esprimere le proprie opinioni. È interessante vedere che l’assenza di immagini e il solo ascolto – continua Bruni Chelini – rende tutti molto più attenti". L’evento di Coltano non sarà l’unico della settimana come ci spiega Valentina Casi, direttrice del Mumec, museo dei mezzi di comunicazione ad Arezzo. "In toscana si terranno una serie di collaborazioni, oggi (ieri ndr) a Coltano, giovedì ad Arezzo saremo con la Rai a parlare di come gli studi radiofonici si sono evoluti. Mentre venerdì in programma una giornata fiorentina in cui si parlerà del tema scelto dall’Unesco. La radio – aggiunge Casi – è stato il primo mezzo a portare la verità nelle case della gente e a rendere le notizie accessibili, a differenza dei giornali in quanto mezzo difficile a cauda dell’analfabetismo diffuso".