Castelfranco di Sotto (Pisa), 23 marzo 2021 - Secondo la ricostruzione degli investigatori, nella sua ultima sera prima di morire cercò un film su google. Un film d'amore, che avrebbe visto proprio in quelle ore. In realtà sarebbe stata uccisa da un uomo che voleva eliminarla perché ostacolava gli affari di droga tra lo stesso presunto assassino e il fidanzato della ragazza, che lei voleva togliere dal giro del commercio di stupefacenti.
Questa la ricostruzione del procuratore di Pisa Alessandro Crini sulla fine di Krystyna Novak, 29 anni, ucraina, che da tempo era in Italia e che viveva a Orentano, frazione di Castelfranco di Sotto, con Airam Negrim Gonzalez, 26 anni, imprenditore spagnolo della pelle che era stato arrestato poco prima che lei sparisse dalla circolazione. Airam Negrim Gonzalez, sarebbe stato in affari per droga con la persona arrestata con l'accusa di aver ucciso Krystyna: si tratta di Francesco Lupino, 50 anni, tatuatore.
Le verifiche balistiche, tecnico-scientifiche e gli accertamenti sul traffico delle celle telefoniche, condotti dalla squadra mobile, dallo Sco della polizia e dal gabinetto regionale della polizia scientifica, coordinati dal pm Egidio Celano, hanno ricostruito movente e scena del delitto. La tesi accusatoria è stata accolta dal gip che ha disposto l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per Lupino.
Il movente è invece legato, secondo la procura, agli affari illeciti di Gonzalez e Lupino, roba di droga, e dai quali proprio Krystyna voleva allontanare il compagno. Per questo, dopo un alterco in cui Gonzales manifestava la volontà di cessare con il giro di stupefacenti, Lupino, che provava rancore, con una delazione lo ha fatto arrestare e poi, temendo di essere travolto dalle indagini seguenti, avrebbe affrontato la giovane la sera dell'1 e le ha sparato uccidendola, fatto sparire il corpo e ripulito la villa.
C'è stato un lungo lavoro degli investigatori. "Sono state trovate le tracce di sangue, quindi il dna della donna, e i residui di un proiettile in una scheggiatura su un muro", spiega la procura.
Il resto è lavoro a ritroso degli investigatori. Un puzzle ricostruito pezzo dopo pezzo grazie ad accertamenti telefonici e telematici, che hanno ben presto sbugiardato le dichiarazioni di Lupino indicato come persona sospetta agli inquirenti forse anche da Gonzales mentre era in cella.
Il telefonino di Krystyna registra attività tutto l'1 novembre fino alle 22.35 quando su Google la donna cerca un film d'amore. Che non farà in tempo a vedere, perché a casa arriva l'assassino. Il cellulare 'riapparè sulle celle la mattina del 3 novembre per una ventina di minuti lungo un tragitto compatibile con quello effettuato da Lupino con la sua auto e immortalato dalle telecamere urbane.
Un cliente del suo negozio di tatuaggi lo vede trafficare con sacchi neri dalla sua casa all'auto. Gli inquirenti sperano che il presunto omicida faccia ritrovare il corpo di Krystyna.