CARLO VENTURINI
Cronaca

"Ranking di Medicina. Firenze va meglio di Pisa"

Tra 40 facoltà prese in esame, la scuola medica pisana si classifica al 28° posto nella valutazione complessiva e al 31° per scambi ed esperienze internazionali.

Tra 40 facoltà prese in esame, la scuola medica pisana si classifica al 28° posto

Tra 40 facoltà prese in esame, la scuola medica pisana si classifica al 28° posto

"Bene che Unipi sia tra i 200 atenei più influenti al mondo ma se guardiamo alla Facoltà di Medicina…". Gerardo Anastasio, segretario regionale dell’Anaao (sindacato dei medici) spulcia la classifica del Word university ranking, andando a cercare le posizioni in ambito sanitario secondo la stessa classifica.

Che cosa emerge dal corposissimo ranking?

"Prendendo in esame la facoltà di medicina del nostro ateneo, il World university rankings la situa a livello internazionale tra il 401° ed il 500° posto, sedicesima in Italia. In Toscana, preceduta da Firenze e seguita da Siena. Per il Censis, edizione 24/25, tra le 40 facoltà di medicina considerate, 37 pubbliche e tre private, Pisa è al 28° posto sia nella valutazione complessiva che per quanto riguarda la progressione nel corso di studi degli studenti, al 31° posto per gli scambi di esperienze di studio internazionali. Anche in questo caso, è preceduta da Firenze e seguita da Siena".

Queste classifiche che importanza hanno?

"Quando vengono pubblicate, gli studenti e le famiglie si affrettano a consultarle per scegliere dove iscriversi. Tuttavia, queste graduatorie non sempre offrono un quadro completo e aderente alle reali esigenze degli studenti: sebbene possano essere un buon punto di partenza, vanno interpretate con senso critico, perché basate su parametri che non sempre riflettono l’esperienza accademica o le prospettive lavorative individuali".

Didattica e ricerca non sempre vanno a braccetto?

"Esistono molte classifiche universitarie, ognuna con i propri criteri di valutazione: il World university rankings, citato dall’università di Pisa e che accredita l’ateneo tra i 200 più influenti al mondo, valuta principalmente la qualità della ricerca scientifica e il prestigio internazionale. In Italia il Censis - autorevole istituto di ricerca - si concentra sulla qualità della didattica, i risultati conseguiti dagli studenti durante il loro corso di studi, la qualità delle relazioni internazionali. Se un ateneo è tra i migliori secondo un ranking ma ha un basso punteggio in un altro, vuol dire che eccelle in alcuni aspetti ma non in altri: un ateneo con grandi investimenti nella ricerca potrebbe non offrire il miglior supporto agli studenti. Un punto critico delle classifiche è che spesso non tengono conto delle esigenze individuali degli studenti. Alcuni parametri, come il numero di pubblicazioni scientifiche o le collaborazioni internazionali, possono essere irrilevanti per chi cerca un’università con un buon supporto alla didattica o con programmi più pratici".

In conclusione?

"Le classifiche universitarie sono uno strumento utile, ma da prendere con le molle. Da poco è finito Sanremo, ed anche lì la classifica è importante, ma non determinante per il successo del brano; quindi, potremmo prendere in prestito il refrain di una canzone che ha avuto successo anni fa: "... depende: da che punto guardi il mondo, tutto depende...".

Carlo Venturini