REDAZIONE PISA

Rapina ed estorsione sul treno per un IPhone

Assolto da ogni accusa. Il fatto avvenne . su un mezzo pubblico. Il Pm aveva chiesto 4 anni

Il pubblico ministero aveva chiesto quattro anni di reclusione. Il collegio del tribunale di Pisa ha accolto però il teorema difensivo, offerto all’esito del dibattimento, dall’avvocato Roberto Nocent, mandando assolto Monahamed Alì, 36 anni. Due i titoli di reato per i quali il giovane Alì – omonimo del celebre pugile statunitense, considerato uno dei migliori pesi massimi di tutti i tempi – doveva rispondere di rapina e tentata estorsione. I fatti sono del dicembre del 2018., Precisamente del giorni diciotto, quando mancano una manciata di ore a Natale. Secondo la ricostruzione dei fatti che aveva portato il 36enne a processo, l’uomo – in concorso con un altro soggetto rimasto sconosciuto – dopo essersi impossessato illecitamente di un cellulare IPhone 7 per assicurarsi il possesso dell’apparecchio elettronico e garantirsi l’impunità, usava violenza nei confronti della vittima: botte per le quali il rapinato fu giudicato guaribile in sette giorni dai sanitari del pronto soccorso. Il tutto con l’aggravante di una rapina messa in atto da più persone riunite e all’interno di un mezzo pubblico di trasporto. Altro reato nella stessa sequenza, durante quel viaggio finito al centro del processo: Alì per procurarsi l’ingiusto profitto avrebbe costretto con la minaccia lo stesso soggetto già privato del cellulare a consegnarli 20 euro per la restituzione dell’apparecchio elettronico. In sostanza prima derubato e poi sottoposto alla richiesta di un riscatto per riavere l’oggetto di cui era stato privato. Prima della discussione è stato sentito l’imputato. Poi il duello tra le parti e il copione offerto dalla difesa sull’estraneità dell’extracomunitario nell’episodio – avvocati Nocent e Sacheli – che ha portato all’assoluzione.

C. B.