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Rapina, incastrati dall’App Immuni "Ha fornito i dati sugli spostamenti"

Violenza in via Crispi. Un 50enne sequestrato . e costretto a consegnare. bancomat e codice d’accesso

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La App Immuni attiva sul cellulare della vittima ha fornito i movimenti esatti che il rapinatore fece spostandosi da un bancomat all’altro per fare prelievi, mentre il complice tratteneva il 50enne che era finito nella trappola. I difensori dei rapinatori hanno mosso eccezione al collegio sull’utilizzo del dati estrapolati dall’App, essendo stata creata solo per fini di salute. Ma il presidente, giudice Cipolletta, ha accolto la posizione del pm Flavia Alemi, secondo la quale non esiste norma che vieti l’utilizzo di quei dati a fini di giustizia. Così si sono aggiunte anche quelle indicazioni alle immagini delle telecamere della zona con le quali la Squadra Mobile di Pisa ha "incastrato" i presunti autori della rapina violenta con un coltello dalla lama di oltre venti centimetri avvenuta tra via Crispi e la Chiesa della Spina nell’ottobre scorso. A processo sono finiti, Abdoulaye Papa Diop, 35 anni (difeso dall’avvocato Roberto Nocent), e Alì Monhamed Habachi, 45 anni (assistito dall’avvocato Sara Baldini). Fu quest’ultimo, ha detto la vittima in aula a tendere la trappola, ad invitarlo a prendere un caffè mentre aspettava di farsi i capelli per portarlo in una corte deserta e, a quel punto, minacciarlo con un complice che era sul posto per farsi dare dei soldi. Il 45enne pretese cellulare con pin scritto sopra e bancomat e fece spesa per oltre mille euro.

Quando tornò restituì il bancomat e un altro cellulare dicendo che il suoi lo aveva dimenticato in giro e che glielo avrebbe ridato in seguito. Un passo falso. Perché quell’apparecchiò la vittima, un pisano, lo consegnò alla polizia quando nelle ore successive fece la denuncia e il primo riconoscimento fotografico dei rapinatori. "Sono stato trattenuto per oltre un’ora – ha raccontato – ero terrorizzato. Volevano i soldi e avevo solo 30 euro. Quando tirarono fuori i coltelli accettai di consegnare il bancomat ed il pin. Furono davvero momento di grande paura". I due stranieri sono accusati di rapina e lesioni, sequestro di persona, indebito utilizzo di carta di credito.

Carlo Baroni