
Marco Aglietti
Pisa, 11 marzo 2025 – L’affascinante racconto della Regia Nave Pisa, e del contesto geopolitico in cui “navigò”, sarà illustrato il giorno 14 marzo, alle ore 18, nel salone delle conferenze del Palazzo del Consiglio dei Dodici a Pisa, dal Capitano di Vascello del Genio Navale (riserva) Cav. Marco Aglietti, formatore sulla gestione delle emergenze di bordo a favore degli equipaggi delle Unità della Marina Militare, appassionato di storia navale, alla presenza del Console dell’Accademia dei Disuniti, Comm. Ferdinando Ciampi, del Consiglio Direttivo e degli Accademici.
L’inizio del XX secolo fu particolarmente turbolento, e l’Italia, unita da pochi decenni, divenne una potenza navale nel mediterraneo. Le tensioni internazionali sfociarono nella guerra Italo -Turca che, seppur fosse un evento bellico considerato di minore importanza, si rivelò precorritrice della Prima Guerra Mondiale. In questo periodo, le nazioni iniziarono a potenziare i propri arsenali bellici, specialmente navali. Furono costruiti i primi incrociatori corazzati: navi veloci, ben armate e con corazzature nei punti di maggiore vulnerabilità. Tra questi spiccavano la “R.N. Pisa” e l’unità gemella “Amalfi”, incrociatori corazzati della Regia Marina. Costato 19.138.802 lire, il “Pisa” fu iscritto nei Quadri del Naviglio Militare con Regio Decreto dell’ 8 settembre 1907, e fu una nave che all’entrata in servizio rappresentava quanto di più prestigioso e moderno l’industria cantieristica nazionale potesse produrre. Con le sue 10.000 tonnellate di dislocamento, le sue due torri binate con cannoni da 254/45 mm e ben otto da 190/45, il “Pisa” era un avversario estremamente temibile per le marine avversarie, tanto da essere impiegato sia nella guerra Italo -Turca che in azioni della Prima Guerra Mondiale. Tra gli altri, operò nei Dardanelli, in Cirenaica, in Tripolitania e nel Mar Egeo.
L’avvincente servizio di questa grande nave proseguì durante tutta la Prima guerra mondiale, con base a Taranto, operando nell’Adriatico meridionale e nel Mar Ionio, fino al 1925, quando l’unità fu adibita al ruolo di nave scuola per le campagne di addestramento dell’Accademia Navale di Livorno.
Mentre la prima grande nave italiana ad andare perduta per opera dei sommergibili austro tedeschi (U-Boot) fu proprio l’unità gemella “Amalfi”, silurata nell’Alto Adriatico il 7 luglio 1915, il “Pisa” proseguì le sue operazioni per altri 20 anni.
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.