
Feste in spiaggia (Reuters)
Pisa, 8 luglio 2015 - Non oltre 200 persone, nessun biglietto di ingresso, divieto assoluto di pubblicizzazione degli eventi, no all’allestimento in maniera continuativa di strutture (palchi e pedane), divieto di maggiorazione dei prezzi delle consumazioni. E ancora: musica e intrattenimento solo dalle 16 alle 24 (orario dopo il quale è ammessa solo musica «di sottofondo», salvo deroghe del sindaco) e rispetto delle prescrizioni relative all’impatto acustico. Sono in arrivo regole ferree per gli stabilimenti balneari del litorale per i quali non sono concesse attività di pubblico spettacolo ma solo «piccoli intrattenimenti musicali senza ballo», come recitano le linee guida emesse in questi giorni dalla direzione attività produttive del Comune di Pisa, ‘guidata’ dall’assessore Andrea Ferrante.
«Regolamento» che il sindaco Marco Filippeschi si appresta a trasformare in una ordinanza e che cammina di pari passo con l’attività ispettiva della Questura che ha già diffidato alcuni stabilimenti balneari di Marina e Tirrenia. Uno dei quali – un locale marinese molto frequentato dai giovani – ha citato di fronte al Tar della Toscana il Comune di Pisa per l’annullamento dell’ordinanza di «inibizione attività di pubblico spettacolo/intrattenimento». «Tutte queste prescrizioni che possono sembrare solo obblighi e divieti seguono una normativa che negli ultimi due anni è molto cambiata ed è in continua evoluzione – spiega Massimo Donati, dirigente del settore Attività produttive di Palazzo Gambacorti – ma va inoltre considerato e ricordato che gli stabilimenti balneari del nostro litorale insistono sull’area del parco nella quale non è prevista l’apertura di nuovi locali di pubblico spettacolo. Tra le novità c’è anche l’obbligo per i gestori degli stabilimenti di presentazione di una ‘Scia’, la segnalazione certificata di inizio attività legata all’intrattenimento estivo, atto che deve comprendere anche il calendario delle serate prescelte».
I ‘paletti’ non mancano: le linee guida parlano, per esempio, di un «limite di affollamento massimo consentito» pari a 0,7 persone per metro quadrato di superficie di somministrazione al chiuso e in aree esterne di 1,2 persone per metro quadrato di superficie aperta al pubblico. Tutto questo tenuto comunque conto – si legge nel documento comunale – che l’offerta balneare e le attività proposte nell’ambito dell’arenile sono «un importante elemento che caratterizza e identifica il marketing turistico locale» producendo ripercussioni positive sull’economia locale ma anche che l’amministrazione ha «il dovere e la necessità di tutelare la popolazione del litorale» da attività e iniziative che possono creare disturbo della quiete pubblica e ambientale.
Francesca Bianchi