Gabriele Masiero
Cronaca

Le restauratrici volanti. “Curiamo la nostra Torre di Pisa, lavori in quota sui capitelli”

Professioniste dell’Opera primaziale pisana in azione sull’iconico monumento: “Portiamo avanti un intervento di tutela che durerà circa due mesi”

PIsa, 30 ottobre 2024 – Curano la Grande Bellezza e possono farlo pure oltre la Torre. Sono le ’restauratrici volanti’ dell’Opera della primaziale pisane. Professioniste adeguatamente formate pronte a spiccare il volo, è proprio il caso di dirlo, per prendersi cura anche di altre meraviglie italiane, con una sorta di mutuo soccorso tra fabbricerie, dando corpo, anima e amni sapienti a un progetto lanciato proprio dal presidente Andrea Maestrelli alla recente assemblea annuale dell’associazione delle fabbricerie italiane che si è svolta a Venezia.

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Restauro torre di Pisa, restauratrici dell'opera primaziale imbracate si calano sulla torre in piazza dei miracoli per operazioni di restauro (foto di Enrico Mattia Del Punta)

“Stiamo sperimentando un progetto - disse allora Maestrelli che guida anche l’associazione delle fabbricerie - che se funziona, metteremo a disposizione di tutti trasferendo le nostre competenze: corsi professionalizzanti per giovani restauratori e conservatori dei beni culturali. Una sorta di ‘andare a bottega, a imparare il mestiere’ con l’obiettivo di mettere a fattor comune il know-how della Primaziale per sostenere le fabbricerie più piccole”. “E’ un’ottima idea e noi siamo pronte - dice entusiasta Sara Chirico, 35 anni, che appesa alla fune sta effettuando in questi giorni una manutenzione straordinaria sul campanile più celebre al mondo – perché possiamo davvero mettere a disposizione della collettività, intesa nel senso più ampio, ciò che abbiamo imparato qui”. Certo, poi ci sono da definire regole d’ingaggio e questioni contrattualistiche, ma intanto la piattaforma dalla quale poter attingere maestranze specializzate già c’è. Ecco, il metodo. E’ sempre la base di ogni successo.

“Questa specifica attività di restauro - sottolinea il direttore tecnico della primaziale, Roberto Cela - scaturisce da ispezioni periodiche fatte in quota su ogni singolo nostro monumento. Un’attività di prevenzione che attraverso una specie di semaforo ci indica le priorità di intervento attraverso una luce rossa, gialla e verde che si accende su un foglio excel dove viene indicata ogni singola necessità e che tiene conto anche dell’impatto che quella superficie, o quella porzione di monumento può avere sui visitatori”. Sara, restauratrice lapidee come la quarantenne Chiara Di Marco e Simonetta Rota, specializzata in superfici decorate, fa parte di una squadra di 8 restauratori specializzati nella manutenzione su fune. Complessivamente i restauratori della Primaziale sono 36: 25 lapidei e 11 esperti di superfici decorate. In queste settimane i lavori ’in quota’ si concentrano sulla Torre: “Stiamo eseguendo - spiega Sara Chirico - una manutenzione su fune straordinaria con operazioni di consolidamento dei capitelli di marmo e hanno un grave problema di disgregazione. Quindi stiamo applicando sostanze consolidanti per riaggregare un po’ i cristalli del marmo. Questo intervento durerà circa due mesi”.

Le restauratrici volanti appese all’esterno della Torre operano con il monumento aperto suscitando l’ammirazione e la curiosità dei turisti. Lo fanno ogni gioco che splende il sole o quando le condizioni meteo sono comunque favorevoli. “Lavoriamo - conclude Sara - sui capitelli sul lato sud degli ordini inferiori, quindi quelli più sottoposti a fenomeni di compressione dall’alto. Purtroppo sono i capitelli più critici. Erano già stati individuati come gli elementi più deboli nel precedente intervento di restauro e ora, a circa dieci anni di distanza, dobbiamo effettuare un nuovo consolidamento”.