Revocata la cittadinanza a Mussolini. Ma a Cascina non c’è l’unanimità

A favore Pd, Lista Masi, 5Stelle, Lega e Lsa. Votano contro i due di Valore e impegno civico. astenuta FdI

Revocata la cittadinanza a Mussolini. Ma a Cascina non c’è l’unanimità

Revocata la cittadinanza a Mussolini. Ma a Cascina non c’è l’unanimità

Revocata la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini a Cascina con due voti contrari. Nella seduta di venerdì, il consiglio comunale cascinese ha portato in discussione e votato la delibera per la revoca della cittadinanza onoraria assegnata al duce il 24 maggio 1924. "A differenza di altri consigli comunali – è il commento amareggiato del sindaco di Cascina, Michelangelo Betti -, qui non c’è stata unanimità sul voto finale". La revoca della cittadinanza onoraria, infatti, ha registrato 19 voti favorevoli dei gruppi Pd, La città delle persone - Lista Masi, Movimento 5 Stelle, Lega e Lista Lavoro, Sviluppo Ambiente, due voti contrari (Valori e Impegno Civico) e l’astensione della consigliera di Fratelli d’Italia. Tre invece gli assenti. "Da qualche settimana – ha proseguito Betti -, abbiamo iniziato a ricordare le numerose uccisioni avvenute nell’estate del ’44 per mano dei nazifascisti, con l’ultima celebrazione dei morti di San Benedetto. E proprio questi sono i giorni in cui i nazisti fecero saltare i campanili di Casciavola, San Casciano e della Badia, lasciando poi la città insieme ai fascisti e al podestà. Sul territorio – ha raccontato il primo cittadino -, arrivò la Brigata Garibaldi e il 23 luglio ci fu l’insediamento del Comitato di Liberazione Nazionale".

Una scelta quella del Comune di Cascina maturata sulla scia di altre realtà vicine che negli ultimi anni hanno intrapreso un percorso, promosso dall’Anpi, finalizzato alla rimozione del riconoscimento al fondatore del fascismo. "Oggi – ha detto Betti -, si parla spesso di un fascismo che aveva fatto crescere il paese. Non è così: il fascismo aveva tolto le libertà. Sembra che col passare degli anni nel paese talvolta ci sia una difficoltà da parte di qualcuno a gestire il termine antifascista e quindi anche rimettere davanti una discussione di carattere politico e storico su questo tema può essere opportuno. Lo hanno già fatto in altri consigli comunali anche a noi vicini come San Giuliano Terme e alla fine della discussione c’è stato un voto unanime sulla revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini. Questa delibera è del tutto coerente con la storia democratica di questo Comune e va a colmare una lacuna di un territorio che ha visto a San Rossore la firma delle leggi razziali il 5 settembre del 1938. Questo atto - ha concluso il sindaco di Cascina -, si colloca pertanto nel percorso di costruzione del senso della memoria che in questi anni stiamo portando avanti".