
Il dottor Riccardo Vannozzi durante una intervista a La Nazione la scorsa estate a Tirrenia
Pisa, 2 maggio 2019 - La città resta con il fiato sospeso per Riccardo Vannozzi. Il direttore dell’unità operativa di Neurochirurgia dell’Azienda ospedaliero universitaria pisana è stato colpito da un’emorragia cerebrale nel tardo pomeriggio di lunedì. È successo tutto in una manciata di minuti, mentre lo stimatissimo medico stava lavorando nello studio dell’edificio 29 di Cisanello. Una scena terribile alla quale hanno assistito anche alcuni dei suoi collaboratori più stretti che hanno lanciato immediatamente l’allarme. Il 118 ha inviato sul posto un’ambulanza medicalizzata della Pubblica Assistenza di Pisa che ha avuto il compito di trasportarlo al Deu.
All’arrivo dei soccorritori, però, il dottor Vannozzi era già privo di conoscenza. Dopo una lunga serie di analisi e meticolosi accertamenti per stabilire cosa fosse accaduto, la decisione di operare. È iniziata così la corsa contro il tempo: la priorità era rimuovere l’ematoma, il prima e il meglio possibile. Un intervento delicatissimo che è andato avanti per ore, fino a notte fonda. Un intervento tecnicamente riuscito dopo il quale il dottor Vannozzi è stato sedato in Rianimazione per permettere al suo organismo di reagire. Una condizione che si è protratta sino alla giornata di ieri e forse oltre. Determinanti, infatti, le prime 24 - 48 ore per capire il quadro clinico post-operatorio. Le condizioni del luminare dei tumori al cervello, del resto, risultano ancora gravi. Questo «speciale» paziente è adesso affidato alle cure della stessa Neurochirurgia per la quale si è tanto speso negli anni. Un assurdo paradosso che fa venire i brividi. Intanto la drammatica notizia è volata di bocca in bocca, facendo precipitare nello sconforto più nero il personale sanitario e i colleghi di Pisa, d’Italia e di mezza Europa. Ma anche le persone – a centinaia lungo l’intero Stivale e oltre – la cui esistenza è stata cambiata dalle mani «magiche» del neurochirurgo.
Le storie dei «miracoli» compiuti da Vannozzi sono tante, tantissime. Impossibili da ricordare, ma ben impresse nella memoria di chi non finirà mai di ringraziarlo. Dalla donna colpita da aneurisma al sesto mese di gravidanza – salvi grazie a lui mamma e neonato – dello scorso giugno, alla bambina di 10 anni dichiarata inoperabile e invece tornata a correre felice, passando per il più recente intervento su una ragazza dimessa da un ospedale di Londra nonostante l’imminente pericolo di vita.
Elisa Capobianco