NICOLA BIANCHI
Cronaca

Il giallo del ricercatore ucciso: “Un genio fin da piccolo, ora vogliamo la verità”

Il corpo di Alessandro Coatti dilaniato e chiuso in una valigia a Santa Marta in Colombia. Le sue origini tra Portomaggiore e Argenta dove frequentò il liceo. Nel 2020 perse uno zio in uno schianto. La famiglia: “Lasciateci nel dolore”

Il giallo del ricercatore ucciso: “Un genio fin da piccolo, ora vogliamo la verità”

Ferrara, 9 aprile 2025 – Aveva un sogno Alessandro: andare a vivere in Sudamerica e laggiù continuare a fare ricerca. Un sogno, quello del biologo molecolare, diventato un incubo oggi tutto da ricostruire nei minimi dettagli. Alessandro Coatti, classe 1986, nato a Portomaggiore, studente ad Argenta, ma cresciuto a Longastrino di Alfonsine, è stato trovato cadavere a Santa Marta, una città di mezzo milione di abitanti affacciata sul mar dei Caraibi in Colombia, nel dipartimento settentrionale di Magdalena. Fatto a pezzi, con parti del corpo chiusi in una valigia.

Il luogo, a Santa Marta, dove domenica è stato trovato parte del corpo del ricercatore ferrarese Alessandro Coatti. La sua morte resta un mistero
Il luogo, a Santa Marta, dove domenica è stato trovato parte del corpo del ricercatore ferrarese Alessandro Coatti. La sua morte resta un mistero

Da quanto si apprende, gli ultimi contatti della famiglia con il ricercatore risalgono al 3 aprile, poi il buio fino alla macabra scoperta avvenuta domenica. Una notizia che ha lasciato, per brutalità e insensatezza, la famiglia nello sgomento più totale. La quale ha chiesto di “rimanere da sola nel dolore”.

Il giallo del ricercatore ucciso: “Un genio fin da piccolo, ora vogliamo la verità”

Una carriera brillantissima quella di Alessandro, iniziata ad Argenta dove frequentò il liceo. Massimo Cricca, all’epoca segretario amministrativo dell’istituto a quei tempi ’Don Minzoni’, non lo ha dimenticato: “Alessandro – dice con un groppo in gola – era un ragazzo solare, ma molto riservato. A scuola era sempre uno dei primi della classe, infatti poi andò a Pisa alla Normale dove si laureò. Un piccolo genio già al liceo. Alla Normale andarono due ragazzi di Argenta, uno oggi lavora come ricercatore in Svezia, l’altro era proprio Alessandro”. Pochi grilli per la testa, “mai esuberante”, lo ricorda ancora Cricca, rimasto sotto choc quando, ieri, si è visto sbattuto il volto di quell’ex studente su siti e tv. “La nostra scuola – riprende – era piccola, ci conoscevamo tutti e quel sorriso e la gentilezza di Alessandro mi sono rimasti in mente”.

Le sue origini erano tutte ferraresi: nel 1986, 3 agosto, era nato all’ospedale di Portomaggiore, dove un tempo brillava il reparto di maternità. “Ma la sua famiglia – dice il sindaco, Dario Bernardi – ha sempre vissuto nel Ravennate”. A Longastrino, nel tratto già ingoiato dal comune di Alfonsine, dove vivono mamma Sandra Lovato e papà Gabriele ai quali Alessandro era legatissimo e ogni estate correva da loro. “Una famiglia per bene – dice commossa Gabriella Azzalli, avvocato e soprattutto amica dei Coatti –, con loro da anni ho un rapporto professionale ma soprattutto di affetto e profonda amicizia. Ale era un piccolo genio fin da giovane con lo studio nel sangue”. Il 29 settembre 2020, la famiglia visse un primo tremendo lutto quando sul rettilinea tra Lavezzola e Lugo si schiantò Mauro Lovato, 59 anni, fratello di Sandra e zio di Alessandro. Era in sella alla sua Yamaha, viaggiava verso casa quando, all’altezza dell’abitato di San Bernardino, si scontrò contro una Volvo. Per il centauro non ci fu nulla da fare. “Un avvenimento che provocò un immenso dolore in tutta la famiglia – dice ancora Azzalli –, la quale però trovò il coraggio e la forza di andare avanti, sospinta dalle gratificazioni che arrivavano di continuo proprio da Alessandro”.

Dopo la laurea nel 2010 a Pisa in Neurobiologia Molecolare con il massimo dei voti, e con un Master al University College London (Ucl), Coatti era entrato a far parte della Royal Society of Biology che ieri, sul proprio sito, si è detta “sconvolta dall’annuncio della morte dell’ex collega”, che aveva lasciato l’organizzazione britannica alla fine del 2024, per fare volontariato in Ecuador e viaggiare in Sudamerica. “Ale – continua la Rsb – era uno scienziato appassionato e dedito alla ricerca, aveva guidato il lavoro dell’ente sulla scienza animale, scrivendo numerosi documenti e organizzando eventi e presentazioni in Parlamento”. Un ricordo è arrivato anche dai docenti della Normale: “Studente del corso ordinario dal 2005 al 2010, aveva svolto la sua attività di ricerca nel Laboratorio Bio Sns, sotto la guida del professor Tommaso Pizzorusso, per poi proseguire il percorso accademico in Inghilterra. Un bravissimo ragazzo, persona buona che ha lasciato il segno”. La Procura di Roma aprirà un fascicolo.