MICHELE BUFALINO
Cronaca

Ricevuta dal sindaco di Calci la figlia del comandante della Brigata "Nevidio Casarosa"

Si tratta di Lia Cecchini, figlia del partigiano Ilio Cecchini

Lia Cecchini con il marito Mario Chiti e il sindaco Ghimenti

Lia Cecchini con il marito Mario Chiti e il sindaco Ghimenti

Calci (Pisa), 3 gennaio 2025 - Ieri mattina il sindaco Massimiliano Ghimenti ha ricevuto in Municipio la signora Lia Cecchini, figlia di Ilio Cecchini, comandante della Brigata partigiana “Nevidio Casarosa”.

La signora Cecchini non aveva potuto essere presente alla cerimonia di conferimento – avvenuta lo scorso 18 dicembre – della Cittadinanza Onoraria di Calci alla memoria di tutti i membri della Brigata. L’incontro ha rappresentato dunque un momento di grande valore simbolico e commozione, durante il quale il primo cittadino ha consegnato l’attestato predisposto per i discendenti dei componenti del gruppo partigiano.

«Per mio padre la Resistenza è stata la storia della sua vita – ha raccontato Cecchini – e anche per me, che ho insegnato storia per trent’anni, rappresenta un tema molto caro. Il suo ricordo e quello dei suoi racconti sono ancora vivissimi nei suoi nipoti. Riconoscimenti come questi sono fondamentali, per tramandare i valori della Resistenza alle nuove generazioni».

A suggellare l’occasione, il sindaco Ghimenti ha donato a Lia Cecchini anche una copia del volume “Luigi Vezzosi. Un antifascista toscano respinto dalla democrazia” di Andrea Ventura. Un omaggio dell’amministrazione comunale che vuole essere, nelle parole di Ghimenti, «un ulteriore tributo alla memoria storica e un invito alla lettura e all’approfondimento di vicende cruciali del Novecento».

Lia Cecchini si era recata dal sindaco Massimiliano Ghimenti con il marito della signora, il giurista Mario Chiti, per l’importante momento di consegna del riconoscimento.

La formazione si spostava con l’aumentare del numero dei rovesci a nord del Monte Faeta a quota 700 – 800 m. La zona operativa comprendeva; i monti pisani e pianura circostante (Lugnano, Uliveto, Calci, Agnano, Asciano, San Giuliano Terme, Rigoli, Molina di Quosa, Ripafratta in provincia di Pisa; Santa Maria del Giudice, Catro, San Lorenzo, Santa Zita, Coselli e Vorno in provincia di Lucca). Dopo il rastrellamento operato da considerevoli truppe tedesche il 10 agosto 1944, molti componenti della formazione si dispersero. I rimanenti formarono squadre volanti, rimanendo, nonostante le disastrose condizioni alimentari e la scarsità di munizioni, fino all’ultimo giorno su una posizione di combattimento. Il distaccamento provvedeva alla propria alimentazione in collaborazione con i comitati locali e con abitanti della zona che offrirono aiuti.