Posticipare l’inizio della scuola al 1° ottobre? È la proposta avanzata da alcuni sindacati e associazioni al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, per far fronte alle ondate di caldo anomalo. Ma cosa ne pensano i presidi del nostro territorio? Lo abbiamo chiesto direttamente ad alcuni di loro. "Rientrare i primi di ottobre? La trovo una proposta poco sensata: a metà settembre non c’è il caldo di agosto, e per gli alunni tre mesi di pausa non sono certo pochi... Senza contare che i 10-15 giorni persi quando li recuperiamo? Andando a scuola fino alla fine di giugno?", afferma la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Toniolo, Teresa Bonaccorsi. "Piuttosto – aggiunge - occorre che gli edifici siano più attrezzati. Nel caso degli istituti comprensivi, che dipendono dal Comune, occorrono investimento per renderli più confortevoli, almeno con tendaggi o tapparelle in tutte le aule che attualmente spesso mancano; in particolare serve un intervento nelle scuole dell’infanzia che restano aperte fino al 30 giugno e non sono climatizzate. Anche gli uffici scolastici devono essere in condizioni decenti per i lavoratori: i nostri uffici di segreteria hanno lavorato incessantemente, tutti i giorni di luglio e agosto tranne festivi, senza climatizzatori e senza tende alle finestre dei corridoi... Ci siamo salvati con i ventilatori che abbiamo acquistato, ma il prossimo anno deve esserci un sistema di climatizzazione altrimenti non si può lavorare. A settembre però non sarà come ad agosto, quindi non vedo la necessità di posticipare il rientro in classe". "La data di inizio dell’anno scolastico deve restare la stessa di sempre – afferma il preside dell’Istituto Alberghiero Matteotti, Salvatore Caruso –. Allo stesso tempo, penso che sia anche giusto dare la possibilità alle scuole di scegliere autonomamente se anticipare o posticipare l’inizio dell’anno scolastico al massimo di una settimana". Dunque, non slittando a ottobre. Una proposta che Caruso definisce "irrealistica", sottolineando come il calendario scolastico preveda un numero preciso di giorni di lezione da rispettare. "Se si inizia più tardi, si finisce più tardi" ha detto, evidenziando come un posticipo dell’inizio delle lezioni di 15 giorni (per la regione Toscana dove la prima campanella suona il 16 settembre, ndr) avrebbe inevitabilmente ripercussioni sulla durata complessiva dell’anno scolastico, sull’esame di maturità e sulle ferie dei lavoratori".
Ilaria Vallerini