Rincari-Ztl, Cna non ci sta: "Disattesi gli impegni presi"

Marco Ammannati, presidente impiantisti dell’associazione di categoria "Il Comune non rispetta la parola data: stillicidio per le nostre imprese".

PISA

"I forti rincari dei permessi di transito e sosta in Ztl per i veicoli commerciali rappresentano un autentico stillicidio per le nostre imprese associate e il Comune ha disatteso gli impegni presi durante gli incontri con le categorie economiche". Lo denuncia Marco Ammannati, presidente degli impiantisti di Cna, rivelando che l’intesa verbale su una quota prestabilita fino a un massimo di cinque veicoli non avrebbe avuto seguito nelle decisioni formali dell’amministrazione.

"Seguiamo la vicenda da mesi con un apposito tavolo di concertazione in Comune, con gli uffici e l’assessore alla mobilità, Massimo Dringoli - spiega Ammannati - ma ora abbiamo appreso che l’ipotesi di accordo che avevamo trovato sarà disatteso: l’assessore si era dichiarato disponibile a venire incontro alle esigenze manifestate dalle ditte artigiane che, prettamente per effettuare il proprio lavoro e dare servizi a cittadini e aziende, devono transitare, consegnare e sostare in Ztl, in particolare l’intesa verbale prevedeva che i primi 5 veicoli commerciali di un’azienda pagassero 200 euro a contrassegno e i rincari sarebbero andati a colpire le ditte con un numero di veicoli pari o superiore a 6, ma invece veniamo a sapere che il Comune ha fatto marcia indietro e non darà seguito all’intesa raggiunta con la conseguenza che le nostre imprese dovranno pagare il doppio del costo del contrassegno a partire dal terzo mezzo".

Una decisione, secondo Ammannati, "arrivata senza alcun tavolo di concertazione né confronto con le associazioni e che va fortemente a colpire tutte le aziende del territorio in possesso di più di un furgone per svolgere il proprio lavoro: possiamo comprendere le ragioni dei rincari, avremmo tollerato un aumento equo e giusto ma questa manovra va addirittura a raddoppiare il costo dei contrassegni con l’inevitabile conseguenza che questi aumenti ricadranno nelle tasche dell’utente finale". Il presidente degli impiantisti della Cna, infatti, ricorda , che le imprese "vanno in centro storico per rispondere e offrire un servizio non solo ai residenti ma anche ai tanti enti pubblici e istituzioni che si trovano in questa parte della città: questa misura andrà a colpire non solo installatori, impiantisti e più in generale artigiani ma anche committenti e cittadini che si troveranno qualitativamente svantaggiati nei tempi e nelle modalità di ricezione degli interventi richiesti".