Sarà risarcita dopo 20 anni dall’operazione. La signora, nel 2005, si era operata dopo la diagnosi di "gozzo multinodulare". Si era sottoposta a intervento di tiroidectomia totale (rimozione chirurgica di tutta la ghiandola tiroidea). Durante l’operazione il nervo ricorrente "risultava adeso all’esofago" ed era stato "liberato". Due giorni dopo, la donna era stata dimessa, ma - la ricostruzione - non stava bene. Soffriva di afonia (senza voce) e disfagia (deglutizione difficile) per i cibi liquidi.
Una situazione che le dava anche un senso di soffocamento e la conseguente paura di morire con risvolti psicologici. Da quel momento aveva affrontato diverse visite e - secondo quanto riferito - numerosi disagi e anche un lungo percorso in Tribunale.
Dopo la sentenza di primo grado al Tribunale di Pisa sulla responsabilità medica in ambito civile, il caso è stato appellato ed è approdato a Firenze. La Corte ha ritenuto che la consulenza tecnica collegiale, che aveva escluso la responsabilità dei medici, non si fosse basata su dati oggettivi prendendo in considerazione il fatto che il nervo si fosse strappato a causa di una debolezza in qualche modo strutturale e non per imperizia.
Proprio in questi giorni è uscita la sentenza in secondo grado in cui si è deciso che la donna dovrà essere risarcita per oltre 85mila euro per il danno subito.
A. C.