"Riscaldamento edifici pubblici? Data slittata per il caldo"

Con l'arrivo dell'inverno, a Pisa si discute sull'accensione dei riscaldamenti. Consigli di manutenzione e sostituzione per garantire un funzionamento ottimale delle caldaie.

Il freddo sembra non voler arrivare, ma il calendario ci ricorda che l’inverno è alle porte, e presto nelle case si sentirà la necessità di accendere i riscaldamenti. Cosa è necessario fare in questo periodo "di mezzo", in cui l’autunno ci lascia godere di temperature ancora miti, per assicurarsi un’accensione senza problemi delle caldaie? Lo abbiamo chiesto a Marco Ammannati, presidente Cna Pisa impiantisti.

Tempo pazzo, clima ancora caldo ad autunno ormai inoltrato. Ci ritroveremo ad avere impianti di riscaldamento accesi negli edifici pubblici e nei condomini, con le temperature fuori magari superiori a quelle interne?

"A Pisa l’accensione era prevista per oggi (primo novembre ndr.), ma abbiamo avuto già comunicazione dalle amministrazioni dei condomini che al momento è sospesa, anche se non abbiamo ancora un’ordinanza ufficiale.Ci sono degli slittamenti in base alle condizioni atmosferiche, che vengono decisi dal sindaco della singola città, gli impianti vanno subordinati al clima, così come è già successo per lo spegnimento in primavera".

Sta arrivando la stagione fredda, quali sono i consigli per chi deve accendere la caldaia?

"La prima cosa è controllare il regolare funzionamento, far fare il controllo e la pulizia dalla ditta di fiducia che di solito si interpella, per non ritrovarsi al momento dell’accensione con guasti inaspettati che potrebbero mettere in difficoltà o rallentare l’accensione all’effettivo bisogno".

I controlli vanno fatti ogni anno?

"Sì, il controllo del buon funzionamento si deve effettuare ogni anno, mentre l’analisi della combustione dei fumi con il bollino della Regione ogni due anni. A caldaia nuova si possono aspettare i primi quattro anni, dopodichè a cadenza annuale. E’ importante per evitare malfunzionamenti, le stesse scadenze valgono anche per le caldaie condominiali".

Quando si capisce che una caldaia è da cambiare?

"Intanto dall’analisi dei fumi di combustione se non rientra nei parametri minimi previsti dalla legge, se al di sotto significa che c’è qualche cosa che non va nel funzionamento, poi se ci sono problemi nell’erogazione dell’acqua calda. Un apparecchio ha in media una durata di 10-15 anni, perché le moderne caldaie hanno molta parte elettronica, a differenza di anni fa quando potevano durare oltre 20 anni. Si deve sempre considerare che spendere anche 150-200 euro su un apparecchio vecchio non è conveniente, nel caso è sempre meglio sostituirlo".

Quanto si deve prenotare prima un controllo per essere sicuri di arrivare al momento dell’uso con una caldaia ben funzionante?

"Una settimana di solito è necessaria per intervenire con un controllo di routine".

Alessandra Alderigi