REDAZIONE PISA

Risplende il San Gerolamo penitente di Aurelio Lomi

Dopo il restauro importante che sarà presentato domani alle 18 nell’auditorium dell’Opa

Risplende il San Gerolamo penitente di Aurelio Lomi

Risplende il San Gerolamo penitente di Aurelio Lomi

Un restauro importante. Giovedì 23 maggio alle 18, all’Auditorium dell’Opera della Primaziale Pisana, si terrà la presentazione del restauro del San Gerolamo penitente di Aurelio Lomi. L’intervento di restauro è stato realizzato dall’Opera della Primaziale Pisana. Interverranno, oltre al presidente dell’Opera della Primaziale Pisana Andrea Maestrelli, lo storico dell’arte Pierluigi Carofano, Stefano Lupo, responsabile restauro Opa, Giulia Scolari e Simonetta Rota, restauratrici dell’Opera della Primaziale Pisana e Carlo Serino di Equilibrarte.

Aurelio Lomi (Pisa 1556-1622), fu il secondo dei tre figli di Giovanni Battista Lomi, un orafo fiorentino che si trasferì a Pisa intorno al 1550. A partire dal 1589, nel pieno della sua maturità artistica, diventò l’artista di fiducia dell’Opera della Primaziale Pisana, per cui realizzò numerose opere. Nel 1594, l’arcivescovo di Pisa Carlo Antonio Dal Pozzo fece riedificare la Cappella attigua al Camposanto, e così gli commissionò la realizzazione del quadro da collocare nella cornice dell’altare intitolato a San Girolamo e la decorazione ad affresco delle vele della cupola. Il San Girolamo è rappresentato secondo l’iconografia del penitente: un uomo anziano vestito del solo perizoma, con una pietra in mano. Sul masso su cui è inginocchiato il Santo il pittore ha apposto data e firma in caratteri capitali: "Aurelius Lomius MDLXXXXV". I restauratori del settore specializzato in manufatti dipinti dell’Opera della Primaziale Pisana hanno intrapreso il restauro della tela, il cui stato di conservazione era compromesso da un esteso fenomeno di crettatura degli strati pittorici e dall’adagiamento della tela lasca sul telaio. L’intervento di restauro è stato preceduto da una fase di osservazione e studio del dipinto, realizzata grazie alla collaborazione con l’Istituto di Chimica dei Composti OrganoMetallici dell’ICCOM – CNR di Pisa. L’opera è stata ricollocata nella cornice originale dell’altare marmoreo della cappella in Camposanto.