CARLO BARONI
Cronaca

Roberta Ragusa, le notti di Gello uniche custodi di un mistero senza fine

Il giallo della mamma scomparsa da undici anni. Il marito in carcere continua a dichiararsi innocente

Un'immagine di Roberta Ragusa

Un'immagine di Roberta Ragusa

Pisa, 14 gennaio 2023 - ​Due occhi azzurrissimi "rapiti" e mai più usciti da una notte freddissima. Quella tra il 13 e il 14 gennaio 2012. Da San Giuliano scompare un mamma: è Roberta Ragusa, 44, moglie di Antonio Logli e mamma di Daniele e Alessia. Una mamma premurosa e amatissima dai figli, da undici anni diventata un fantasma in pigiama e ciabatte nelle stesse terribili ore in cui la Costa Concordia s’incagliò al Giglio. Due occhi, però, entrati in tutte le case, perché il mistero di Roberta ha sconvolto, appassionato e diviso l’Italia intera, tra colpi di scena e rivelazioni sul contesto in cui si sarebbe consumato il dramma finito in tragedia.

Ma torniamo all’inizio. Le indagini partirono per allontanamento volontario, ma poi si concentrarono sul marito Antonio e intorno alla sua relazione con Sara Calzolaio, quella che era l’amante segreta e che ora è la sua fidanzata: proprio quella relazione, per l’accusa, fu la scintilla che avrebbe innescato il delitto.

La giustizia si è espressa fino alla Cassazione e Logli sta scontando una condanna definitiva a vent’anni per omicidio volontario aggravato e distruzione del cadavere. Per la legge Roberta è morta, non si è rifatta una vita: anche se il suo corpo non è mai stato ritrovato.

Nonostante si tratti di un delitto senza cadavere, c’è una verità giudiziaria che non è quella che, invece, sostiene Logli che attraverso i suoi legali – se ne sono avvicendati diversi al suo fianco – si è sempre professato innocente e determinato a battersi fino alla fine, tanto da chiedere – assistito oggi da un pool di professionisti di prim’ordine – la revisione del processo che la Corte d’appello di Genova ha però rigettato. Ma il duello continua.

Oggi, nella ricorrenza degli undici anni di questo giallo, resta la domanda principale: che fine ha fatto Roberta Ragusa, inghiottita come un’ombra dalle strade deserte e ghiacciate di Gello, in quella fuga disperata dal marito che la tradiva? E’ stata cercata ovunque. Dai casolari abbandonati, agli anfratti, al magazzino di casa.

Secondo la ricostruzione vagliata dai processi Logli la raggiunse e la costrinse a salire in auto per portarla in quel posto (rimasto ignoto) dove l’avrebbe soppressa. L’unione tra i due si era sgretolata anno dopo anno. E lei affidava i suoi pensieri, il suo dolore ad un diario segreto in cui annotava i sospetti sulla fedeltà del marito, la solitudine, i malumori.

Emozioni finite sotto i riflettori, come del resto tutto in questa storia "maledetta" di amori e tradimenti. Il triangolo amoroso sfociò in un delitto: per i giudici Logli si sbarazzò della moglie, in modo che non fosse più trovata, per proseguire liberamente la relazione con l’amante senza dover affrontare gli aspetti patrimoniali di separazione e divorzio. Senza darle neanche una tomba, ma affidandone per sempre l’ombra al vento.