REDAZIONE PISA

"Ruolo Asl in cambio di voti". Chieste condanne a 7 e 5 anni

A processo per corruzione il già direttore di psichiatria Alfredo Sbrana, l’ex capo di gabinetto in Regione Ledo Gori e l’ex direttore sanitario Mauro Maccari .

"Ruolo Asl in cambio di voti". Chieste condanne a 7 e 5 anni

"Ruolo Asl in cambio di voti". Chieste condanne a 7 e 5 anni

Oltre quattro ore di requisitoria per ricostruire i "teatrini", li definisce la pm Flavia Alemi: l’incarico Asl in cambio di voti. Secondo la procura, Ledo Gori di Pontedera, uomo di riferimento dell’allora Pd e capo di gabinetto dell’ex governatore Enrico Rossi e poi, per un certo periodo, di Eugenio Giani (entrambi completamente estranei alla vicenda), si sarebbe speso alle Regionali del maggio 2015 per raccogliere voti a favore dei democratici Ivan Ferrucci e Antonio Mazzeo (anche questi ultimi estranei all’inchiesta). L’accusa per Alfredo Sbrana (tutelato dall’avvocato Giulia Padovani), già direttore Unità operativa complessa di Psichiatria dell’Asl a Pisa e della Rems di Volterra, e per Mauro Maccari (seguito dal penalista Stefano Del Corso), ex direttore sanitario Asl, e per Ledo Gori (difeso dal professor Enrico Marzaduri), è di corruzione. Questi ultimi due imputati ieri erano presenti in aula. E per la pubblica accusa devono essere condannati: Gori a 5 anni, riconosciute le attenuanti generiche, gli altri due a 7. Per Sbrana c’è stata già una richiesta per violenza sessuale e ieri la sua difesa si è battuta per respingere la contestazione.

Per la sostituta procuratrice, che ha coordinato le indagini delle Fiamme gialle, il percorso che portò alla nomina di Sbrana fu "una messa in scena cominciata nel 2015, per proseguire con la sua nomina di facente funzione dell’unità operativa di Psichiatria e terminare nel concorso conclusosi nel 2018 con una falsa autodichiarazione". E definisce la loro "un’operazione triangolare: di Gori che ha avuto un obiettivo politico, di Sbrana, un obiettivo egoistico, e Maccari, un obiettivo professionale". "L’intenzione – prosegue – è sempre stata nominare il dottor Sbrana – fin da prima del 2013". E, davanti al collegio (presidente Dani, a latere Zucconi e Dini), la pm ripercorre anche le principali intercettazioni. "Il tornaconto era il pacchetto di voti". Alemi anticipa poi le linee difensive. "Troppo comodo dire ex post che avrebbero potuto fare una nomina diretta senza attivare una procedura di selezione pubblica, che è stata apparenza, messa in scena. Se si vogliono evitare storie scegliendo una procedura comparativa, allora, poi si devono rispettare le regole, come sottolinea il Consiglio di Stato. La trasparenza e l’obiettività sono alla base del buon andamento e dell’imparzialità della pubblica amministrazione". Al termine, le richieste, 7 anni per Sbrana e Maccari senza attenuanti generiche; 5 per Gori riconosciute le attenuanti generiche. A gennaio, la parola alle difese.

A. C.