GIULIA DE IESO
Cronaca

"Salute, medicina di genere e uguaglianza nella cura” con Mojgan Azadegan e Silvia Maffei

L'incontro è inserito nel calendario di eventi "Intorno all'8 marzo" della Casa della donna di Pisa

Immagine della dottoressa Mojgan Azadegan

Immagine della dottoressa Mojgan Azadegan

Pisa, 7 marzo 2025 - Mojgan Azadegan, responsabile del centro di coordinamento aziendale e regionale sulla medicina di genere, e Silvia Maffei, responsabile endocrinologia cardiovascolare femminile ed osteoporosi e coordinatrice commissione medicina e salute di genere della Fondazione Toscana Gabriele Monasterio, oggi venerdì 7 marzo, alle 17, al circolo Alberone di Pisa, tratteranno il tema della “Salute, medicina di genere e uguaglianza nella cura”. L’incontro è inserito nel calendario degli eventi “Intorno all’8 marzo” della Casa della donna e primo di una serie di eventi dedicati alla salute al femminile. L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la medicina di genere come “lo studio dell'influenza delle differenze biologiche (definite dal sesso) e socio-economiche e culturali (definite dal genere) sullo stato di salute e di malattia di ogni persona”, nonché la risposta alle terapie. Uno dei maggiori campi di applicazione è sicuramene la cardiologia, dove la mortalità femminile è maggiore rispetto a quella degli uomini ed è la prima causa di morte tra le donne nel mondo occidentale. Nell’infarto acuto, ad esempio, le donne presentano sintomi meno evidenti rispetto agli uomini, per cui la mortalità femminile è più alta nelle prime settimane dopo un evento cardiovascolare, a causa dei sintomi meno chiari e meno riconoscibili.

Un approccio di genere nella pratica clinica consente quindi di promuovere l’appropriatezza e la personalizzazione delle cure. Infatti, riprendendo le teorie di Margrit Eichler, accademica riconosciuta a livello mondiale, si possono individuare tre forme principali di distorsione legate al genere: insensibilità al genere nella programmazione e realizzazione di progetti; androcentrismo, quando vengono esaminati e trattati problemi, condizioni di rischio e punti di vista che riguardano gli uomini e modalità di valutazione doppia, quando vengono utilizzati per donne e uomini parametri diversi per la descrizione o il trattamento di situazioni sostanzialmente uguali.