REDAZIONE PISA

"San Zeno e Palazzo Cevoli: tesori in abbandono"

Il restauro della Chiesa di San Zeno a Pisa bloccato da ritardi e inerzie amministrative. Affreschi e tesori artistici in pericolo di degrado.

Il restauro della Chiesa di San Zeno a Pisa bloccato da ritardi e inerzie amministrative. Affreschi e tesori artistici in pericolo di degrado.

Il restauro della Chiesa di San Zeno a Pisa bloccato da ritardi e inerzie amministrative. Affreschi e tesori artistici in pericolo di degrado.

"Chiesa di San Zeno, correva l’anno 2019 quando il Comune annunciava che si era pronti a dare seguito al progetto per il complessivo restauro, con importo di lavori stimato, ormai 5 anni fa, di 1 milione e 420 mila euro che sarebbero servirti per il recupero della copertura e altri presidi antisismici, il consolidamento di parti delle mura, la realizzazione di una cancellata a chiusura del porticato, le misure antincendio e il raddoppio delle vie di uscita". All’attacco con il capogruppo Ciccio Auletta, la lista Una Città in Comune. "Palazzo Gambacorti – continua la nota di Auletta – aveva inoltrato alla Fondazione Cassa di Risparmio il progetto per il contributo, ma come emerge da una interrogazione presentata dal nostro gruppo consiliare “l’operazione si è interrotta in quanto sono stati giudicati lavori non immediatamente cantierabili, dovendosi prioritariamente procedere all’esproprio di una porzione retrostante l’immobile per la realizzazione della seconda uscita di emergenza".

"Sono passati 5 anni – incalza Una Città in Comune – e il problema che ha bloccato l’intervento della Fondazione non è stato risolto dal Comune. Perché questa inerzia? Il dato di fatto è che purtroppo questo meraviglioso tesoro pisano che dalla fine degli anni Settanta è stato spesso usato per spettacoli teatrali, mostre e concerti, e in seguito per la celebrazione di matrimoni, rimane chiuso e abbandonato e ad oggi non c’è alcuna prospettiva né tempi certi per la sua riapertura. L’unico intervento in programma per non far definitivamente deperire il bene, come emerge dalla risposta alla nostra interrogazione è che in quest’anno (pioggia permettendo) sarà effettuato un intervento di consolidamento della copertura e verranno realizzate le fatidiche cancellate esterne, per “evitare che nel portico si accumuli sporcizia”".

"L’ennesima occasione sprecata - secondo Auletta – , l’ennesima cancellata a cercare di nascondere i problemi e a oscurare la bellezza. A distanza di un paio di anni torniamo anche a parlare di Palazzo Cevoli o Ceuli in via San Martino, edificio storico nato nel XVII secolo grazie all’accorpamento di nove case torri medievali. All’interno di quel palazzo vi sono importanti sale decorate dai pittori fiorentini Alessandro Gherardini (1655-1727) e Giovan Domenico Ferretti (1692-1768). Mentre gli affreschi del primo sono coperti da una coltre di sporco che se li sta mangiando, quelli del secondo versano in condizioni a dir poco scandalose, come ben testimonia questa foto, e alcune scene sono ormai compromesse da muffe e cadute. Entrare in quell’edificio è pressoché impossibile, perché sede dell’Ufficio del Comune di Pisa che si occupa di progettazione e realizzazione di piani viabili, lastricati, marciapiedi, rotatorie, piste ciclabili. Questo bellissimo palazzo con i suoi affreschi dovrebbe rimanere pubblico ed essere facilmente accessibile, magari ai funzionari di Soprintendenza, ma soprattutto dovrebbero essere tutelate queste come molte opere preziose del nostro patrimonio che, al di là dei tanti, troppi richiami alla pisanità, non interessano a chi governa la città e stanno ormai sparendo".