ALESSANDRA ALDERIGI
Cronaca

Scacchi "Gioco da vivere"

All’edicola della legalità di Piazza Santa Caterina ogni mercoledì dalle 15 alle 17 prende vita il laboratorio .

All’edicola della legalità di Piazza Santa Caterina ogni mercoledì dalle 15 alle 17 prende vita il laboratorio di scacchi

All’edicola della legalità di Piazza Santa Caterina ogni mercoledì dalle 15 alle 17 prende vita il laboratorio di scacchi

Gli scacchi come momento di aggregazione sociale, un gioco storico che fa da collante per vivere la città e i suoi spazi in modo nuovo e originale. All’edicola della legalità di Piazza Santa Caterina ogni mercoledì dalle 15 alle 17 prende vita il laboratorio di scacchi, per tutti coloro che vogliono avvicinarsi a questo gioco e condividere un pomeriggio diverso nel cuore della città: l’entusiasmo per questa iniziativa nelle parole di Stefano Scigliano, presidente del circolo scacchistico La Torre.

Come nasce l’idea di questa iniziativa?

"Da un’intuizione di Elisa Cacelli, mamma di due ragazzi che giocano a scacchi: Michele Parducci (il più grande), l’estate scorsa, ha portato gli scacchi ad un campo solare dove faceva l’animatore. Avendo riscontrato un vivo interesse, ha pensato di fare qualcosa per la divulgazione del gioco. E così, parlandone con la madre, è venuta l’idea di fare qualcosa insieme all’Edicola della legalità, con la quale collaborano già da anni".

Perché proprio gli scacchi?

"Il gioco degli scacchi sta vivendo un nuovo periodo di splendore, anche se in Italia rimane ancora un gioco di nicchia, ma il numero dei tesserati e dei giocatori on line è in costante crescita. Inoltre, per giocare a scacchi, basta poco: un tavolino, due sedie e una scacchiera. E, anche se in Italia non è molto consueto, in tanti Paesi è facile trovare gente che gioca nei parchi e nelle piazze cittadine. Che tipologia di utenza partecipa ai laboratori? L’affluenza è strettamente correlata alle condizioni meteo, l’obiettivo è quello di coinvolgere chiunque passi dalla piazza, senza alcuna differenza di genere, età o estrazione sociale. I bimbi sono i più curiosi, ma si affacciano persone di tutte le età".

Che messaggio volete trasmettere?

"Il nostro scopo è quello di mostrare a tutti che c’è un modo diverso di vivere gli spazi cittadini e che si può scegliere di spendere il tempo in modo differente. Si sente il bisogno di una diversa modalità di socializzazione: anche nel mondo degli scacchi la rivoluzione digitale ha stravolto e semplificato l’accessibilità al gioco; quando ero piccolo io (vent’anni fa) per giocare a scacchi si andava al circolo della città, si dava appuntamento agli amici e ci si ritrovava per giocare. Ecco, vorremmo che i giovani scoprissero il fascino di vivere la socialità senza il filtro dei device".

Alessandra Alderigi