di Gabriele Nuti
L’imbracatura l’ha tenuto appeso al ramo del pino che stava potando. A testa in giù, per lunghissimi minuti, dopo essere stato attraversato di una fortissima scossa elettrica. Lotta tra la vita e la morte un uomo di 73 anni che ieri pomeriggio tra le 16,30 e le 17 è rimasto infortunato in maniera gravissima nel giardino di una casa in via Guittone d’Arezzo a Santa Colomba, frazione collinare immersa nel verde nel comune di Bientina. A dare l’allarme sono stati i proprietari della casa quando hanno visto il giardiniere in una posizione insolita sul pino. Hanno dato l’allarme al 118, ai vigili del fuoco e ai carabinieri.
Per liberare il settantatreenne i pompieri hanno dovuto usare l’autoscala. Poi, con una barella rigida, l’hanno portato a terra dove i sanitari dell’automedica e della Misericordia di Vicopisano hanno continuato le manovre rianimatorie e le operazioni di soccorso per stabilizzare il paziente e metterlo in condizioni di essere trasferito con l’elisoccorso Pegaso all’ospedale di Cisanello. La scossa elettrica ha provocato ustioni in varie parti del corpo. Il settantatreenne abita a Castelfranco (G.C. le iniziali del nome e del cognome) ed è titolare di una impresa specializzata in questo tipo di lavori. Sul posto sono arrivati la figlia e il figlio che sono stati informati delle condizioni del padre dalle forze dell’ordine. Presenti anche due agenti della polizia municipale di Bietina.
Le cause del terribile infortunio sul lavoro sono al vaglio dei tecnici dell’Asl Toscana nord ovest che hanno effettuato un sopralluogo. Sul posto anche i tecnici di Enel che hanno provveduto a interrompere l’erogazione di energia elettrica sulla linea che passa proprio nel giardino della villetta dove il settantatreenne ieri pomeriggio stava potando il pino. Il giardiniere stava lavorando con una motosegna. E’ probabile, ma sono solo ipotesi, che abbia toccato il cavo con la lama della sega. La fortissima scossa elettrica è stata immediata. G.C. ha perso subito conoscenza. Quando i soccorritori sono arrivati in via Guittone d’Arezzo, secondo anche le notizie rese note dall’Asl, il settantatreenne respirava autonomamente.
Le operazioni di soccorso si sono protratte per oltre un’ora e mezza, tra lo sconforto e la paura dei presenti. L’area, le attrezzature e il cavo sono stati posti sotto sequestro per le ulteriori verifiche sia dei tecnici della medicina del lavoro che dei carabinieri che hanno avviato un’indagine. Informata la Procura della Repubblica per gli adempimenti del caso.