"Sì al verde "selvatico", sì alla conservazione del bosco con i tritoni ed un no alle capitozzature ed agli sfalci continui di prati e fiori spontanei". È la netta posizione di tre ricercatori del Cnr pisano, Francesca Bretzel (Cnr-Iret), Valerio Lazzeri (Cnr-Iret), Andrea Scartazza (Cnr-Iret), alla luce delle capitozzatura e tagli del verde urbano già denunciati da alcune associazioni ambientaliste. Questa la loro posizione in un testo inviato a La Nazione: "Ancora oggi capita che nuove aree urbanizzate vengano pianificate e costruite con ben poche aree verdi. Alcune ricerche hanno inoltre messo in evidenza il fatto che non tutto il verde urbano è uguale. Nelle città, solitamente alla periferia, permangono ancora aree verdi che non sono gestite dagli enti locali e quindi, risultano più naturali. Tali aree in letteratura scientifica vengono indicate come "spazi verdi informali". Una gestione moderna del verde urbano non dovrebbe prescindere dal cercare di conservare questi spazi verdi informali. In questo senso, crediamo che alcune superfici erbose potrebbero essere gestite operando un numero limitato di sfalci, magari uno soltanto in estate quando le piante hanno disperso i semi, in modo da favorire le fioriture e incrementare la presenza di insetti, cosa che potrebbe anche rivelarsi positiva per l’avifauna. Inoltre va abbandonata del tutto la pratica della capitozzatura degli alberi, che impedisce lo sviluppo equilibrato della chioma. La capitozzatura viene spesso erroneamente adottata in quanto non richiede competenze tecniche particolari. L’albero è costretto ad utilizzare le riserve per ripristinare l’apparato fotosintetico con notevole dispendio di energia e conseguente indebolimento della pianta. In seguito a questi interventi, la pianta si ammala più facilmente, specialmente in contesti urbani dove è già sottoposta a condizioni di multi-stress a causa di carenza idrica, elevate temperature, inquinamento e suoli poco fertili. Inoltre, le ampie superfici di taglio costituiscono delle vie di ingresso per i patogeni. A Cisanello c’è un bosco di frassino meridionale al cui margine è stata osservata una popolazione di tritoni punteggiati. In questi giorni, nelle aiuole dell’area del Cnr abbiamo trovato alcune piante di una specie che non era mai stata osservata in Italia, Myosotis dubia Arrond". Oggi alle 15 appuntamento in via De Ruggiero (Cisanello) per una "psseggiata nel bosco del sanguigno" dove dimorano i tritoni.
CronacaScienziati del Cnr: "Sì al verde spontaneo, no ai tagli ‘selvaggi’"