MICHELE BUFALINO
Cronaca

Sciopero dallo stadio: "Basta, non entriamo. Per colpa vostra non ci divertiamo più"

Durissimo comunicato (contro tutti) della Curva Nord "L’ordine pubblico non è mai stato un problema, è solo una scusa. La verità? Capienza ridicola e tante promesse mai mantenute".

Sciopero dallo stadio: "Basta, non entriamo. Per colpa vostra non ci divertiamo più"

Sciopero dallo stadio: "Basta, non entriamo. Per colpa vostra non ci divertiamo più"

Uno sciopero dallo stadio, ma non dal tifo. Così la Curva Nord annuncia che, a partire dall’attesissima partita di campionato tra Pisa e Spezia, non entrerà più all’Arena a tempo indeterminato. Almeno fino a quando non verrà aumentata la capienza del settore più caldo del tifo pisano e, probabilmente, ci sarà da aspettare parecchio. "Alla luce di una situazione che riteniamo non risolvibile se non in modo radicale - dichiarano i supporter del tifo organizzato in un comunicato - non entreremo più in Curva Nord a tempo indeterminato finchè non ci sarà un aumento della capienza della stessa e un maggior numero di biglietti a disposizione di tutti".

Ormai la partita è diventata quasi un elemento di secondo piano nel dibattito pubblico: "non entreremo più in questa Curva finché non cambierà una situazione che pian piano ha tolto a molti la voglia di andare alla partita a cuor leggero, come fosse una festa. Non ci divertiamo più". Fin quando non sarà aumentato il numero di posti a disposizione, i tifosi rimarranno fuori. "E’ uno sciopero ’dallo stadio’ - proseguono i gruppi della Curva Nord, identificando il dibattito pubblico sulla questione ormai come figlio della politica -. Non vogliamo più vedere l’entrata allo stadio trattata come un problema di ordine pubblico". I tifosi, in una accorata disamina, attaccano il nuovo questore di Pisa Sebastiano Salvo: "Non è mai stato un problema di ordine pubblico andare in Curva a Pisa – prosegue il tifo organizzato –, un luogo sicuro con famiglie, bambini piccoli ecc… Non lo è mai stato almeno fino all’avvento del nuovo questore. Ora sembra un film". L’affresco dei disagi per i frequentatori abituali dell’Arena Garibaldi è così rappresentato: "Ragazzine e ragazzini presi in consegna e buttati fuori dalla Curva. Gente con l’abbonamento regolare che non riesce a entrare, partite viste dal 40’ del primo tempo. E noi nel mezzo a cercare di mediare".

Le soluzioni individuate, come gli sconti in gradinata e l’adozione dei palmari per il prefiltraggio, per la Curva non sono a fuoco sui reali problemi: "soluzioni giuste, magari, ma rivolte al problema sbagliato - proseguono dalla Curva -. Il nuovo problema della città di Pisa è evitare i ’portoghes’" allo stadio e questo ha portato alla demonizzazione anche di chi ha tutti i titoli per entrare allo stadio, come sempre quando parte una caccia alle streghe". Qual è il vero problema allora? "la Curva Nord, pur essendo vuota, ha una capienza ridicola. E’ facile fare sold-out se allarghi la Nord verso la gradinata e con una spesa minore rendi possibile acquistare un abbonamento in Curva". I problemi dell’Arena ormai sono noti da quasi 20 anni: "Sui giornali del 2007, nel giorno successivo alla promozione del Pisa in serie B - polemizzano i tifosi -, c’era già il problema dello stadio come argomento principale. Quella ’rete’ avrebbe dovuto essere provvisoria". Poi la risposta al tecnico Aquilani: "Ci ha fatto piacere che mister Aquilani abbia chiesto una ’bolgia’ per la partita con lo Spezia - è il commento della Curva -. Ma ci ha anche fatto sorridere perché la ’bolgia’ che intende lui non la potremmo fare lo stesso nemmeno entrando". I tifosi però continueranno ad andare in trasferta: "Questo non è uno ’sciopero del tifo’". Quindi la drastica decisione: "Preferiamo uscire dal giochino e chiedere con forza una svolta vera. Ci vorrà il tempo che ci vorrà. Rientreremo quando tutti i tifosi del Pisa avranno la possibilità di venire alla partita, in una Nord adeguata e sistemata". Ognuno però sarà libero di entrare, se lo vorrà: "Non pretendiamo che la nostra decisione sia condivisa da tutti – conclude la Curva Nord –. Speriamo almeno che chi ci conosce capisca quali motivazioni ci sono alla base".