Una combinazione micidiale tra Scirocco e Libeccio, una piovosità da record con San Miniato che ha sfiorato gli stessi mm di pioggia della drammatica alluvione del novembre del 1966. E poi i terreni già colmi di acqua per le piogge di gennaio e febbraio. "Il clima è sempre più estremo. Questi fenomeni si ripetono ogni 18 mesi circa. La crescente frequenza di questi eventi, specialmente nei mesi freddi è molto preoccupante. L’atmosfera più calda trattiene maggiori quantità di vapore acqueo, favorendo precipitazioni sempre più intense". Lo dice Andrea Pardini di Rete meteo amatori nel suo report su quanto avvenuto il 14 marzo procedendo per blocchi. Previsioni e lo Sviluppo dell’Evento. "Già dalla sera del 13 marzo, le ultime emissioni modellistiche ad alta risoluzione evidenziavano la possibilità di piogge abbondanti e persistenti, con il rischio di criticità idrogeologiche e idrauliche Uno degli elementi chiave dell’evento è stata la convergenza tra venti di Scirocco e Libeccio nei bassi strati, in particolare nella zona del livornese. Questo meccanismo ha favorito la formazione di un sistema temporalesco quasi stazionario lungo l’asse Livorno-Firenze. Il territorio. "Il territorio, già saturo dopo un bimestre particolarmente piovoso, non è stato in grado di assorbire ulteriori quantità d’acqua, causando diffuse criticità". Un confronto con l’alluvione del 2 novembre 2023. "L’evento del 14 marzo 2025 presenta molte similitudini con quello del 2 novembre 2023, in particolare per la presenza di una struttura temporalesca persistente. Tuttavia, a marzo 2025 le temperature del mare erano inferiori alla media, a differenza di novembre 2023, suggerendo che altri fattori atmosferici abbiano giocato un ruolo determinante nell’intensità delle precipitazioni". Convergenza nei bassi strati. "L’interazione tra Scirocco e Libeccio ha generato una fascia di precipitazioni persistenti, che hanno insistito sulle stesse aree per diverse ore. Dati pluviometrici. "A San Miniato: 110 mm il 14 marzo, un valore quasi identico ai 113 mm del 3 novembre 1966. Cascina: 63.4mm il 14 marzo, 94mm in tre giorni, superiore già alla media tipica di Marzo di oltre 50mm. Tra il 1° gennaio e il 15 marzo 2025, il totale delle precipitazioni ha raggiunto livelli record: Firenze Peretola: 411 mm, il valore più alto dal 1955". Conclude Pardini: "Questi dati confermano come il territorio fosse già in condizioni di fragilità prima dell’evento, aumentando il rischio di alluvioni. Oltre all’eccezionale quantità di pioggia, un altro aspetto preoccupante è la crescente frequenza di questi eventi, specialmente nei mesi freddi. Questo scenario impone una riflessione sulla gestione del rischio idrogeologico. È fondamentale investire in infrastrutture resilienti".
Carlo Venturini