
L’arrivo della nave e il cantiere alla Cella 4 Simona Rindi: «La chiatta ha già iniziato a lavorare»
"Aspettavamo con ansia l’inizio dei lavori alla Cella 4, è un vero sospiro di sollievo vedere avviare finalmente un intervento fondamentale per la sicurezza della costa e dell’abitato". Simona Rindi, presidente del Centro Commerciale Naturale di Marina di Pisa, esulta per l’inizio dei lavori di ripristino della diga sommersa danneggiata dalla mareggiata del novembre 2023, quando l’acqua di mare invase il centro abitato procurando danni ad abitazioni e imprese. "La chiatta - osserva Rindi - ha già cominciato a lavorare e speriamo che le condizioni meteo permettano di completare nel giro di pochi giorni i sei scaricamenti previsti in modo da completare la diga soffolta. Abbiamo apprezzato l’impegno del presidente Giani per garantire la piena sicurezza di Marina di Pisa, così come l’impegno a svincolare dal bilancio i 5 milioni di euro necessari per il quantitativo di ghiaia che permetterà di completare il sistema di difesa e rendere pienamente funzionante la Cella 4, data la sua capacità di adeguamento al cambiamento del fondale e alle correnti". Secondo Rindi, "l’intervento restituisce un barlume di speranza per il futuro di Marina di Pisa, la Regione ha anche confermato che saranno ripristinati gli scogli sulla diga 1, già tamponata con i lavori in somma urgenza, ma nuovamente danneggiata: le attività commerciali e tutti i marinesi hanno apprezzato l’intervento, purtroppo però i tempi lunghissimi della burocrazia ci preoccupano quasi più del maltempo, perché dalla gara d’appalto alla messa in opera passano mesi, mentre ad ogni mareggiata dobbiamo fare i conti con la paura di nuove inondazioni e danneggiamenti".
Quello dei massi ciclopici avviato martedì, ha osservato Cristiano Scarpellini, presidente della Confcommercio di Marina di Pisa, "è un intervento molto atteso che ci permette di guardare al futuro con maggiore ottimismo: la sicurezza di Marina e dell’intero litorale pisano deve essere una priorità, sono molte le opere necessarie, ma quella sulla Cella 4 era sicuramente la più urgente". "Auspichiamo - ha concluso - che sia solo il primo passo tra gli interventi di manutenzione alle scogliere, per le quali è necessaria una più ampia progettualità".