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Scogliere di Marina, Giani rassicura: “L’intervento d’urgenza ha retto alla forza della mareggiata”

Il presidente della Regione Toscana dopo il vertice con i tecnici del Genio civile: “Se in qualche punto qualche masso è venuto via, rifaremo la manutenzione”

La distesa di “sassini” trascinati dal mare delle spiagge di ghiaia sulla strada dopo la mareggiata di giovedi mattina (Foto Del Punta/Valtriani)

La distesa di “sassini” trascinati dal mare delle spiagge di ghiaia sulla strada dopo la mareggiata di giovedi mattina (Foto Del Punta/Valtriani)

Marina di Pisa (Pisa), 22 novembre 2024 – “L’intervento di somma urgenza fatto dalla Regione Toscana ha trattenuto una mareggiata che è stata fortissima, se in qualche punto qualche masso è venuto via, vorrà dire che in quel punto rifaremo la manutenzione, in attesa del lavoro strutturale che sarà fatto nel 2025”. A dirlo è il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che interviene sulla mareggiata di mercoledì mattina. Giani spiega come secondo la relazione presentata dagli uffici tecnici la mareggiata di mercoledì è stata contenuta con successo, “nonostante le onde alte 5 metri” e che solo un rilievo tecnico accerterà se ci siano stati cedimenti e in quel caso verranno ripristinati.

Gli occhi da Firenze sono ancora tutti puntati su Marina di Pisa. L’allerta arancione, infatti, per vento forte e mareggiate è stata prorogata con venti previsti fino anche a 110 km/h. Quindi spiega ancora il presidente della Regione, “siamo in massima allerta anche su quanto succederà durante la notte e le dighe sono costantemente sotto l’attenzione dei tecnici”.

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Per quanto riguarda quando avvenuto nella mattinata di mercoledì, e le segnalazioni di alcuni “cedimenti della diga” in particolare quella della “cella 1”, risponde Giani: “meno male che abbiamo fatto i lavori, che ricordo sono di tamponamento, con 1,4 milioni spesi interamente a carico della Regione, o altrimenti le conseguenze sarebbero state peggiori e Marina sarebbe potuta finire sott’acqua”.

La conta dei danni, già dalla mattina ha visto in primis il titolare del bagno Gorgona, distrutto nuovamente, raccogliere i cocci “è successo come l’ultima volta, le cabine sono state completamente distrutte, non avevo ancora finito di pagarle” aveva detto a La Nazione, l’imprenditore Stefano Sbrana.

Ma anche l’ennesimo retone in Bocca d’Arno abbattuto dalla furia del mare. Poi anche i sassi della “cella 4” scaraventati sulla strada, diga in quel punto che risulta ancora scoperta e che rientrerà tra le zone oggetto di un rifacimento che sarà fatto solo con il lavoro strutturale.

“In collaborazione con l’Università di Firenze – continua Giani -, il lavoro (di restyling del sistema idraulico, ndr), si svolgerà nel 2025, per permettere che la costa sia difesa anche da eventi meteorologici sempre più estremi”. Eventi meteo straordinari che sono ormai da qualche anno a questa parte diventati ordinari. Intanto molti marinesi stanno passando la notte fuori casa.

Enrico Mattia Del Punta