Pisa, 23 febbraio 2024 – Preoccupazione e sconcerto. Sono le parole del rettore di Pisa Riccardo Zucchi in merito agli scontri tra manifestanti e polizia al corteo pro Palestina di Pisa. Cariche analoghe sono avvenute anche a Firenze, dove i dimostranti avrebbero – in base a quanto appreso – di deviare il percorso.
Il rettore dell’Università di Pisa
"L’Università di Pisa esprime profonda preoccupazione e sconcerto per gli scontri avvenuti questa mattina nel centro della città, che hanno causato a quanto pare il ferimento di studenti universitari e di studenti delle scuole superiori. In attesa di ricevere chiarimenti sull’accaduto e sull’operato delle forze dell’ordine, auspica che tutte le autorità competenti intervengano per garantire la corretta e pacifica dialettica democratica, tutelando la sicurezza della popolazione e della comunità studentesca. Conferma la sua posizione caratterizzata dalla massima apertura al dialogo pacifico fra tutte le posizioni – dice il rettore Riccardo Zucchi – e dal ripudio della violenza in tutte le sue forme. Riguardo alla tragica situazione in Israele e Palestina, ribadisce il suo sgomento per l’attacco terroristico dell’ottobre scorso e per la strage attualmente in corso nella striscia di Gaza, unendo la sua voce a quella di tutti coloro che chiedono l’immediato cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi”.
Il sindaco di Firenze, Dario Nardella
Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha affidato a X i suoi primi commenti. “Le immagini delle cariche della polizia sugli studenti di Pisa e Firenze sono inquietanti. Usare la violenza contro chi manifesta pacificamente non è accettabile", ha scritto.
L’assessora regionale Alessandra Nardini
"Queste sono immagini di una gravità assoluta, sulle quali è urgente che venga fatta chiarezza. Qual è la grave e imminente minaccia all'ordine pubblico che possa spiegare perché un piccolo corteo di studentesse e studenti venga caricato con una tale violenza? I vertici delle forze dell'ordine rispondano urgentemente di quanto accaduto e, ammesso che esistano – dice l’assessora regionale al lavoro, Alessandra Nardini – spieghino le ragioni per cui la situazione è degenerata a tal punto, individuando responsabilità e colpe. La libera manifestazione di opinioni e dissenso è una libertà fondamentale garantita dalla nostra Costituzione - aggiunge - la mia solidarietà alle giovanissime studentesse e ai giovanissimi studenti coinvolti. Non possiamo sottovalutare un clima di repressione di cui arrivano molteplici segnali. Le istituzioni siano unite nella ricerca della verità su quanto accaduto e nella tutela dei diritti e delle libertà fondamentali".
Il presidente del Consiglio Regionale, Antonio Mazzeo
"Le immagini che arrivano stamani da Pisa sono gravissime. L'Italia non può essere lo Stato in cui, nel 2024, per fermare degli studenti adolescenti si utilizzano i manganelli e la violenza e non può essere una giustificazione il fatto che quel corteo non fosse stato comunicato o autorizzato. La funzione di presidio del territorio e tutela della sicurezza, da parte delle forze dell'ordine – dice il presidente del Consiglio Regionale della Toscana, Antonio Mazzeo - è un elemento fondamentale e imprescindibile ma il diritto a manifestare e il diritto al dissenso sono previsti dalla nostra Costituzione e non possono in alcun modo essere messi in discussione. Chiedo a tutti gli organi preposti, e in primis al governo e al ministro competente, che su quanto accaduto venga fatta chiarezza il prima possibile e si accertino tutte le eventuali responsabilità".
Marco Furfaro, segreteria Pd
"Botte e manganellate. La risposta del governo a chi manifesta la propria libertà di pensiero è sempre la solita. Dopo Napoli e Bologna, oggi tocca a Pisa e Firenze. Studenti e studentesse, minorenni, caricati a freddo e manganellati, poi trattenuti e bloccati a terra con le mani dietro la schiena. Censurano, reprimono con la forza chi non la pensa come loro. E la cosa grave è che accade sempre più spesso su giovani e giovanissimi. Per l'ennesima volta: un governo che usa il manganello e che non tollera chi non la pensa come loro non è degno di un Paese civile. Basta". Lo scrive in post su Instagram Marco Furfaro della segreteria Pd.
Il segretario regionale Pd, Emiliano Fossi
"Oggi è toccato agli studenti di Pisa. Adesso basta. Ormai gli episodi in cui le forze dell'ordine del nostro Paese vengono fatte intervenire per reprimere le manifestazioni o identificare partecipanti si susseguono oltre il livello di guardia. Presenterò subito un'interrogazione parlamentare al ministro Piantedosi – scrive il segretario regionale Pd, Emiliano Fossi - affinché chiarisca anche il ruolo del questore in questa vicenda, in cui le cariche della polizia hanno coinvolto anche ragazzini. Questa repressione è gravissima. In Toscana, così come in tutta Italia, difenderemo la democrazia".
Riccardo Magi di Più Europa
"Ancora cariche della polizia, ancora studenti manganellati, ancora botte, identificazioni e repressione. Bisogna fare piena luce su quanto accaduto questa mattina a Pisa e a Firenze dove gli studenti sono stati picchiati dalle forze dell'ordine durante una manifestazione per la Palestina. Ormai quello delle cariche sembra l'unico modo che ha questo Governo per sedare il dissenso, e in particolare colpisce l'accanimento verso i più giovani e gli studenti. L'abuso della forza non può essere tollerato ed è proprio per questo che è necessario approvare al più presto una legge che imponga bodycam e numero identificativo per gli agenti. Non solo per la tutela dei privati cittadini rispetto ad eventuali abusi, ma anche nell'interesse delle stesse Forze dell'Ordine su cui non deve esserci alcuna ombra rispetto all'uso della forza". Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
Il leader 5 Stelle, Giuseppe Conte
"Ancora una volta manganellate contro chi protesta per il massacro in corso a Gaza. Questa volta a Pisa, ai danni di studenti, giovanissimi. Altri episodi ci sono stati a Firenze. Sono immagini preoccupanti, non degne del nostro Paese. Non può essere questa la risposta dello Stato al dissenso". Lo dice il leader M5s, Giuseppe Conte sui social.
Susanna Ceccardi: “Volevano scatenare il caos. Sono delinquenti da denunciare”
"Se un corteo non è autorizzato dalla questura, se i manifestanti che vi partecipano si sono autoconvocati sui social, se hanno l'intenzione di scatenare il caos nel centro di Pisa e di Firenze forzando i blocchi delle forze dell'ordine, di cosa c'è da stupirsi se poi la polizia interviene per contenerli e disperderli? Ancora una volta, la sinistra ci offre la narrazione di un mondo al contrario, in cui chi calpesta le regole del vivere e manifestare civilmente è dalla parte giusta, mentre chi fa rispettare la legalità e la sicurezza di tutti è un criminale.» Lo dichiara Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega. “Io sto dalla parte dei poliziotti che hanno fatto il proprio dovere, li ringrazio ed esprimo vicinanza e solidarietà nei loro confronti, soprattutto per le ignobili accuse che già stanno ricevendo dalla sinistra. Questi manifestanti – dice ancora – cercavano lo scontro per ergersi a martiri ed eroi ma restano dei delinquenti da denunciare e daspare”
Elly Schlein condanna le violenze
"Basta manganellate sugli studenti. Le immagini di Pisa sono inaccettabili: studenti e studentesse intrappolati in un vicolo e caricati a manganellate dalla polizia. Presentiamo subito un'interrogazione parlamentare al ministro Piantedosi affinchè chiarisca. C'è un clima di repressione che abbiamo già contesta mercoledì scorso al ministro in Palamento. Difendiamo la libertà di manifestare pacificamente». Lo scrive su Instagram Elly Schlein, segretaria del Pd.
Ceccarelli: “Immagini molto brutte, il Governo chiarisca
Sulle cariche della polizia ai cortei pro Palestina di Pisa e Firenze è intervenuto anche il capogruppo Pd in consiglio regionale, Vincenzo Ceccarelli. “Sono immagini davvero brutte quelle che ho visto questa mattina nei video che mi sono stati inviati da nostri militanti, nei quali si testimonia la reazione violenta e del tutto sproporzionata delle forze dell’ordine nei confronti dei giovanissimi manifestanti a Pisa. Tra quei ragazzi che esercitavano una libertà costituzionale, quella di manifestare liberamente il proprio pensiero, potevano essere i figli di ognuno di noi e questo induce a chiedere che sia fatta chiarezza sull’accaduto. Ci sono domande – prosegue Ceccarelli - a cui si deve rispondere subito. Perché una reazione così violenta di fronte a manifestanti palesemente disarmati e innocui ? Chi ha dato l’ordine di affrontare con mezzi oltremodo repressivi manifestazioni pacifiche, non animate da pericolosi terroristi, bensì da ragazzi e ragazze di giovanissima età ? E’ forse cambiato il clima in questo paese ? C’è un atteggiamento diverso da parte del Governo nei confronti di chi manifesta liberamente il proprio pensiero ? Io credo che queste domande debbano avere risposta e nei prossimi giorni il Gruppo del Pd presenterà una propria mozione per chiedere che sia fatta chiarezza su questi fatti e sia verificata la proporzionalità della reazione avuta dalle forze dell’ordine rispetto ai giovani manifestanti. Queste immagini – conclude Ceccarelli - richiamano alla mente la gravissima vicenda del comunicato fatto leggere in diretta, nel corso di una trasmissione di spettacolo, dall’ad della Rai Sergio, solo perché due artisti avevano espresso il proprio pensiero su una vicenda che sta drammaticamente toccando ognuno di noi com’è quella della guerra in atto nella striscia di Gaza. Ma in questo momento il problema non è quello di stabilire chi ha ragione in quel conflitto, bensì se in questo paese siano ancora garantite le libertà costituzionali, a cominciare da quella della liberà manifestazione del pensiero di ognuno di noi”.
I rettori della Normale e della Sant’Anna: “Inammissibile uso della violenza”
“Siamo profondamente turbati da quanto avvenuto oggi a Pisa e Firenze ed esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza alle studentesse e agli studenti. Come cittadini, genitori, rettori di università, riteniamo che l'uso della violenza sia inammissibile di fronte alla pacifica manifestazione delle idee”. Così in una nota Luigi Ambrosio, direttore della Scuola Normale Superiore e Sabina Nuti, rettrice della Scuola Superiore Sant'Anna in merito a quanto accaduto stamani nelle due città toscane in occasione di cortei pro Palestina, con i manifestanti caricati dalle forze dell'ordine.
Il collegio docenti di Cascina: “Solidarietà a studenti”
“Il collegio dei docenti dell’I.I.S.S. “Antonio Pesenti” di Cascina – si legge in una nota – esprime profonda preoccupazione sui fatti accaduti durante la manifestazione tenutasi durante la mattina del 23 febbraio a Pisa. Esprimiamo la nostra solidarietà agli studenti e alle studentesse coinvolti. Auspichiamo che si faccia chiarezza su quanto accaduto e che si apra un dialogo tra istituzioni e cittadinanza. La violenza e la repressione non sono in alcun modo i nostri strumenti di interlocuzione con gli adolescenti, ai quali insegniamo con convinzione e determinazione il diritto alla libera, democratica e pacifica espressione del pensiero. Siamo aperti al confronto con le altre istituzioni democratiche per scegliere insieme i modi più opportuni di guidare le nuove generazioni all’uso responsabile della libertà, dominio nel quale impegniamo ogni nostro sforzo personale e professionale”.
Il sindaco di Pisa, Michele Conti: “Non si possono giustificare le violenze”
"Quello che è accaduto stamani in città mi ha profondamente amareggiato, prima ancora che come sindaco, come cittadino e genitore. Ho telefonato stamani a questore e prefetto per chiedere conto di quanto avvenuto. A entrambi ho ribadito che chiunque deve essere libero di manifestare liberamente il proprio pensiero, sempre. E che Pisa, da sempre, è luogo di incontro e confronto". A dirlo, in un post sui social, è il sindaco di Pisa, Michele Conti. "Voglio ricordare a tutti che la convivenza pacifica è assicurata in primo luogo dal rispetto delle regole e chi non le rispetta va sanzionato - aggiunge il sindaco - come mi auguro avvenga per chi si è reso responsabile del blitz sulla nostra torre di qualche settimana fa. Ma mai in alcun modo si può usare la violenza per reprimere una manifestazione di ragazzi e ragazze delle scuole superiori. Così come non si può usare la violenza per imporre una propria idea". Il sindaco promette: "Voglio parlare con questi ragazzi, ascoltare le loro ragioni e i loro racconti".