Gabriele Masiero
Cronaca

Gli scontri di Pisa, manganellate agli studenti: 10 poliziotti indagati

L’inchiesta per i fatti del 23 febbraio scorso alla manifestazione pro Palestina. Gli agenti caricarono una cinquantina di persone per non far avanzare il corteo. I capi d’accusa sono eccesso colposo di legittima difesa e lesioni lievi colpose

Pisa, 23 ottobre 2024 – Sono dieci i poliziotti indagati dalla procura di Pisa per quanto avvenuto il 23 febbraio quando ci furono cariche contro gli studenti durante un corteo pro Palestina. Le accuse, a vario titolo, sono cooperazione colposa, eccesso colposo nell'uso legittimo delle armi e lesioni personali. Tra gli agenti indagati ci sarebbero poliziotti del reparto mobile di Firenze, impiegati nel servizio d’ordine pubblico, e anche i responsabili sulla piazza del dispositivo di sicurezza. Dopo la manifestazione, sette poliziotti in servizio in piazza il giorno degli scontri si erano autoidentificati, informando la procura. In serata anche la Polizia di Stato ha confermato con una nota ufficiale: “il Tribunale di Pisa, la Questura di Pisa ha proceduto alla notifica delle informazioni di garanzia e dell’invito a rendere interrogatorio dinanzi al Pubblico Ministero nei confronti di dieci appartenenti alla Polizia di Stato, coinvolti nei fatti accaduti a Pisa”.

Le indagini dopo una prima acquisizione dei filmati di videosorveglianza urbana e di quelli girati dalla polizia scientifica furono affidate allo Sco, il servizio centrale operativo della polizia. L’iscrizione nel registro degli indagati è avvenuta in seguito alle identificazioni effettuate dalla polizia scientifica pisana degli agenti coinvolti negli scontri, avvenuti il 23 febbraio, quando un cordone di polizia caricò una cinquantina di studenti medi superiori per impedire che il corteo raggiungesse la centralissima piazza dei Cavalieri.

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Un frame del video degli scontri tra polizia e manifestanti a Pisa

I disordini innescarono una serie di polemiche con critiche alla condotta della polizia. Tra i primi a criticare l’operato degli agenti fu il sindaco leghista di Pisa, Michele Conti che con un post sui social si disse “profondamente amareggiato, prima ancora che come sindaco, come cittadino e genitore“ e annunciò di avere subito telefonato “a questore e prefetto per chiedere conto di quanto avvenuto” ribadendo “a entrambi che chiunque deve essere libero di manifestare liberamente il proprio pensiero, sempre e che Pisa, da sempre, è luogo di incontro e confronto”.

Una posizione netta, e da destra inattesa, che mantenne anche nei giorni seguenti durante un consiglio comunale su quei fatti. Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, criticò l’operato degli agenti affermando che “il manganello con i ragazzi è sempre un fallimento”.

La Lega ha invece sempre fatto quadrato attorno ai poliziotti sia nell’immediatezza dei fatti che oggi con l’europarlamentare Susanna Ceccardi che ha espresso “totale solidarietà agli agenti e ai dirigenti della polizia nei confronti dei quali si procederebbe per eccesso colposo di legittima difesa, in relazione ai fatti di Pisa. Sono convinta che stessero cercando, tra molte difficoltà, di tutelare la sicurezza pubblica e che siano stati aggrediti, tant’è che si parla appunto di legittima difesa. Dobbiamo sostenere e difendere le forze dell’ordine che fanno da argine e isolano le frange estremiste in questo tipo di manifestazioni. Io sto dalla parte dei poliziotti anche e soprattutto in questo momento di difficoltà, confidando in una positiva risoluzione del procedimento giudiziario a loro carico”.

Gli scontri, che alimentarono polemiche in tutta Italia, sono però costate il posto all’allora questore Sebastiano Salvo che la scorsa estate è stato rimosso e destinato alla questura di Asti. Per gli scontri del 23 febbraio, con ogni probabilità, saranno denunciati anche alcuni manifestanti.