Volano gli stracci tra la Società della Salute e il Comune di Pisa, che ora se le danno di santa ragione a suon di carte bollate. Il nuovo round dello scontro è andato in scena ieri nella seconda commissione consiliare che si occupa di politiche socio sanitarie dove il sindaco Michele Conti ha annunciato che "nelle prossime settimane invieremo per raccomandata il recesso della partecipazione alla Società della Sds". Un passaggio formale ribadito più volte e che ora verrà formalizzato.
Immediata la replica della presidente di Sds, Giulia Guainai: "Chiedo che il Comune di Pisa abbia un atteggiamento costruttivo, a differenza di quanto sta accadendo e si segga a un tavolo perché il mancato pagamento dei debiti pregressi (circa 300mila euro) e il mancato rispetto della delibera approvata dalla assemblea dei soci per l’aumento della quota capitaria per il 2024 (che per Pisa vale 270 mila euro, ndr) minano la solidità del consorzio e ne mettono seriamente a rischio la sopravvivenza". Appello caduto nel vuoto e al quale è poi infatti seguito, dopo specifiche richieste di Ciccio Auletta (Diritti in comune), dalla comunicazione della Sds che la delibera della giunta esecutiva del 3 gennaio ha deciso di "autorizzare l’azione extragiudiziale verso il Comune per il recupero dei crediti del periodo 2018-2022".
Ma ad ogni azione corrisponde una reazione e l’assessore alle politiche sociosanitarie Giovanna Bonanno ha confermato la volontà dell’amministrazione pisana di "fare ricorso al Presidente della Repubblica contro la delibera con la quale la Sds a ottobre ha aumentato la quota capitaria, perché la riteniamo illegittima". Siamo, insomma, alle carte bollate. Ma l’esito politico di questa "guerra" è chiaro e il punto sembra quello di non ritorno, anche perché Palazzo Gambacorti, proprio in virtù dell’uscita dal consorzio, sta predisponendo già dal 2025, come annunciato dalla stessa Bonanno in un’intervista a La Nazione, confermata qualche giorno dopo, sempre al nostro giornale, anche dall’assessore al personale, Gabriella Porcaro, l’assunzione di assistenti sociali e personale amministrativo da destinare ai servizi sociosanitari.
"La Sds - ha ribadito ieri Conti - è una struttura che genera perdite e non garantisce servizi e la nostra decisione è ragionieristica non politica. Purtroppo in questi anni abbiamo assistito, soprattutto dopo il Covid, a un deterioramento dei servizi, e in alcuni casi siamo stati costretti a trasferire risorse aggiuntive alla SdS a fronte di servizi fuori controllo. Più volte abbiamo avuto lamentele di cittadini per i servizi forniti, e alle nostre richieste di dati e numeri sugli utenti e sull’uso delle risorse non abbiamo avuto risposte: Un esempio? Per l’emergenza freddo abbiamo dovuto avere una discussione feroce con la parte amministrativa della Sds per aggiungere un modulo al centro di accoglienza e hanno fatto di tutto perché arrivasse in ritardo".
Accuse respinte al mittente da Guainai: "I dati ve li abbiamo forniti ogni volta che ci sono stati chiesti. E poi se i servizi che gestiamo sono così inefficienti perché in tutti questi anni il Comune di Pisa ha continuamente ampliato gli affidamenti al Consorzio con deleghe aggiuntive per i servizi quando avrebbe potuto gestirli direttamente?".