GABRIELE MASIERO
Cronaca

Sds, Pisa diserta l’assemblea. Salta l’aumento delle quote

La presidente Guainai: "Una scelta che farà mancare all’ente circa 400mila euro necessari per garantire servizi a una comunità di oltre 200mila cittadini".

Da sinistra Valentina Ricotta (vicepresidente) e Giulia Guainai (presidente Sds)

Da sinistra Valentina Ricotta (vicepresidente) e Giulia Guainai (presidente Sds)

di Gabriele MasieroPISA

Volano gli stracci dentro la Sds pisana. Il Comune di Pisa, che nei mesi scorsi ha annunciato di voler uscire dalla Società della salute, ieri ha disertato l’assemblea dei soci convocata per deliberare l’aumento di quota capitaria dei Comuni da 30 a 32 euro, impedendo il raggiungimento del quorumsario. La scelta dell’amministrazione guidata dal sindaco Michele Conti, ha più volte ribadito il primo cittadino, "è puramente ragionieristica" e mira a mettere in discussione la gestione economica del consorzio. Tuttavia il mancato aumento della quota capitaria rischia di precipitare l’ente in una crisi economica irreversibile e di far mancare 400 mila euro nelle casse necessari per garantire l’attuale livello di servizi erogati sul territorio. Presenti, invece, tutti gli altri soci (i Comuni di Calci, Cascina, Crespina Lorenzana, Fauglia, Orciano Pisano, San Giuliano Terme, Vecchiano, Vicopisano e l’Asl Toscana nord ovest) che erano favorevoli anche alla proposta di aumento. Duro il commento della presidente della Sds, Giulia Guainai: "Il mancato aumento della quota capitaria a 32 euro, come si legge nella delibera, comporterà necessariamente una rimodulazione dei servizi erogati, con possibili ripercussioni sui livelli di prestazione attualmente garantiti. E l’assenza del Comune di Pisa, nel totale silenzio politico e amministrativo e senza presa di posizione formale, di fatto danneggia una comunità di oltre 200mila cittadini e mette a repentaglio la sostenibilità di storici e fondamentali servizi". Secondo il presidente del consiglio regionale, Antonio Mazzeo, la scelta di Pisa "rischia di isolare i cittadini pisani e di ridurre la qualità e quantità dei servizi socio-sanitari offerti sul territorio" e ricorda che la Sds "è strumento fondamentale per garantire servizi integrati e vicini ai bisogni delle persone, specialmente quelle più fragili" e rivolge un "appello al sindaco Conti affinché prevalga il senso di responsabilità verso il benessere della comunità pisana, evitando scelte che possano compromettere l’efficacia e la continuità dei servizi socio-sanitari, diritto fondamentale di tutti i cittadini". Infine, la vicepresidente della Sds, e vicesindaca di Calci, Valentina Ricotta, ricorda che "la forza del consorzio Sds, infatti, risiede nel principio di solidarietà tra comuni grandi e piccoli che, mettendo a sistema i servizi, garantiscono parità di accesso in conformità ai principi costituzionali: auspichiamo un ripensamento del Comune di Pisa, almeno in questa fase, per consentirci di salvaguardare i livelli essenziali di assistenza: con la mancata approvazione della delibera assistiamo alla compromissione della tenuta dei servizi e del consorzio. A pagarne le spese sono i più fragili delle nostre comunità, specie quelli dei piccoli comuni, già penalizzati da continui tagli decisi dal Governo Meloni".