Semestre difficile per le imprese pisane

Le guerre, il blocco del canale di Suez e la politica monetaria restrittiva: impatto pesante in provincia

Semestre difficile per le imprese pisane

Semestre difficile per le imprese pisane

Pisa, 22 giugno 2024 – L’economia di Pisa nel 2023 è stata in calo e la situazione ormai a metà del 2024 non sembra migliorare. La Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest, infatti, prevede un peggioramento sul fronte del fatturato, a causa dei conflitti globali, della politica monetaria ancora restrittiva e del rallentamento delle economie partner, oltre che alla fine degli incentivi edilizi. Nonostante la crescita occupazionale dello 0,7%, il saldo della provincia di Pisa segna un -3% che, complice la situazione economica globale, causa un clima di fiducia negativo.

Tuttavia le imprese non si arrendono e nel corso del 2024 prevedono di adottare azioni prioritarie per affrontare le sfide che le attendono. In quest’ottica, il presidente della Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest, Valter Tamburini, ha ribadito il sostegno del suo ente.

"Le imprese hanno mostrato una notevole resilienza. Noi siamo in prima linea per offrire alle imprese ciò di cui possono avere bisogno. Siamo convinti che, attraverso il nostro impegno e il sostegno della comunità economica, le imprese del nostro territorio potranno continuare a crescere e prosperare, affrontando con successo le sfide del mercato".

Nello specifico, a Pisa il 32% delle aziende ha riportato aumenti di fatturato, mentre il 35% ha subito diminuzioni. Per il 2024, il clima di fiducia tende a rimanere negativo, a causa del peggioramento nelle costruzioni e nel commercio, con un saldo aumenti-diminuzioni del giro d’affari che scende a -16 punti percentuali. Tra i fattori globali che più preoccupano le imprese pisane, più della metà mette al primo posto i conflitti globali (51%), restano alti i timori verso la politica monetaria restrittiva (48%), e un terzo delle aziende ha paura per il rallentamento delle principali economie mondiali (33%).

Una quota non indifferente teme il blocco del Canale di Suez (26%) a causa degli attacchi a navi cargo, che costringono ad allungare le rotte. Infine, il 22% accusa il cambiamento climatico e gli eventi atmosferici estremi. Per quanto riguarda i fattori interni, il 70% delle imprese pisane è preoccupato per il calo del potere d’acquisto delle famiglie, il 63% per l’elevata pressione fiscale e il 48% per l’eccessiva burocrazia. Per affrontare le sfide del 2024, le aziende pisane intendono per il 46% investire nel miglioramento della pianificazione degli aspetti economici e finanziari, il 38% sulla formazione professionale dei dipendenti, mentre il 31% punta sul potenziamento dei processi di digitalizzazione e dell’economia circolare. Ultimo punto di ripresa è la sostenibilità ambientale, grazie al PNRR e ai bandi europei, sul quale contano di investire il 28% degli imprenditori pisani.