STEFANIA TAVELLA
Cronaca

Sempre meno giovani ‘Spariti’ 788 in 10 anni: "Qui oltre all’università. Pochi spazi per restare"

Il reportdella Cgia di Mestre fotografa una Toscana che vede calare residenti nella fascia 15-34 anni . E Pisa non fa eccezione. "Ma poteva andar peggio".

Un gruppo di studentesse in piazza dei Miracoli (. Foto Del Punta/Valtriani

Un gruppo di studentesse in piazza dei Miracoli (. Foto Del Punta/Valtriani

di Stefania Tavella

PISA Sempre meno giovani. Negli ultimi dieci anni è sceso di 788 unità il numero dei giovani presenti in provincia di Pisa. è quanto emerge dal report dell’ufficio studi Cgia (Associazione artigiani e piccole imprese) di Mestre che, badandosi su dati Istat, ha analizzato il calo della popolazione giovanile in Italia tra il 2014 e il 2024 in una fascia d’età compresa tra i 15 e i 34 anni. Pisa si colloca al 74esimo posto su 107 province con un calo dell’1% (da 82.870 giovani nel 2014 a 82.082 nel 2024), posizionandosi così al di sopra della media nazionale (-5,8%). Neppure la Toscana è indenne dal trend generale e registra una decrescita pari a 10.113 unità (-1,4%). A livello regionale solo Firenze e Prato hanno un saldo in positivo, mentre Pisa si aggiudica la medaglia di legno, subito dopo Pistoia. "Ad essere sincera, mi aspettavo un piazzamento peggiore - commenta Zoe Stroobant, membro della Consulta dei giovani del Comune di Pisa e segretaria regionale dei Giovani Democratici -, in questi ultimi anni ho visto la città svuotarsi. Credo che questi numeri siano dovuti all’università che costituisce sicuramente un polo di attrazione. Ma il problema è che, per il resto, Pisa ha ben poco da offrire ai giovani e non riesce a trattenerli dopo la fine degli studi". Guardando ad altre realtà universitarie, ultima in classifica con una crescita dell’11,5% è Bologna dove i giovani, stando ai numeri, vogliono restare. "Pisa è una città più piccola - continua Stroobant -, ma il problema resta. Parlando con amici o ragazzi della mia età mi sono resa conto che in tanti non vedono qui il proprio futuro. C’è anche chi pensa di trasferirsi già dopo la laurea triennale, concludendo quindi il percorso di studi in un altro ateneo".

Un vero e proprio campanello d’allarme secondo Stroobant, che non va sottovalutato. "La nostra città - spiega - paga la carenza di luoghi di aggregazione e socialità per i giovani. Non parlo di bar e locali, quelli ci sono, ma di spazi all’aperto che siano vivi e abitati anche di sera". E proprio da questo bisogno condiviso, "sono nate ultimamente le iniziative che vogliono risvegliare luoghi come piazza della Pera o piazza dei Cavalieri, un tempo molto più animate. Quello che sta accadendo è bellissimo, ma non basta la spinta dal basso". Associazioni, spazi dedicati, esperienze di aggregazione giovanile: è ciò che manca, secondo la segretaria regionale dei Giovani Democratici, perché Pisa possa tornare a essere davvero "una città per i giovani. Servono misure incisive da parte dell’amministrazione comunale, altrimenti il rischio è di vedere la città spopolarsi nei prossimi anni. E l’università da sola non può bastare". Un altro problema da risolvere per trattenere i giovani in città, a detta di Stroobant, è quello della sicurezza. "Le recenti aggressioni e gli ultimi episodi di needle spiking - aggiunge - hanno messo tutti all’erta rafforzando in molti la convinzione che Pisa non sia una città sicura. La vera sicurezza per noi è data da una città viva e dinamica, non dalle forze dell’ordine per le strade".