Delitto Capovani, ergastolo a Seung. La sentenza dopo la confessione del 36enne

L’uomo, da sempre unico e principale indiziato, aveva dichiarato davanti ai giudici di aver compiuto l’omicidio della psichiatra

Pisa, 16 ottobre 2024 – “Confermo, con coraggio e non con spavalderia, di essere l’aggressore di Barbara Capovani e di averla portata alla morte il 21 aprile 2023 a Pisa nell’ospedale Santa Chiara di fronte al reparto di Psichiatria”. Gianluca Paul Seung lo aveva confessato davanti ai giudici nel primo pomeriggio di oggi, mercoledì 16 ottobre. E così, poche ore dopo, ecco la sentenza: ergastolo. Per il 36enne di Torre del Lago si aprono quindi le porte del carcere a vita, la decisione è arrivata dopo circa due ore di camera di consiglio.

Gianluca Paul Seung, omicidio Capovani, tribunale di Pisa (Foto Enrico Mattia Del Punta)
Gianluca Paul Seung, omicidio Capovani, tribunale di Pisa (Foto Enrico Mattia Del Punta)

Gli avvocati della difesa, Gabriele Parrini e Andrea Pieri, avevano sostenuto l’incapacità di intendere del loro assistito, chiedendo quindi una sentenza assolutoria. In subordine, se giudicato capace, chiedevano di derubricare il reato da omicidio volontario in preterintenzionale e di escludere l'aggravante della premeditazione. Richieste non accolte dai giudici, che quindi hanno deciso per il carcere a vita ma senza i 18 mesi di isolamento diurno come richiesto dalla pm Lydia Pagnini al termine di una lunga requisitoria. 

Seung è stato anche interdetto in perpetuo dai pubblici uffici ed è stato condannato al pagamento delle spese per migliaia di euro così ripartite: 220mila euro alla mamma, 300mila al compagno, 350mila alla figlia maggiore e 400mila agli altri due figli. Risarcimenti anche alle altre parti civili come la Regione, l’Asl e l’ordine dei medici. 

Seung, che era stato collocato nel 2019 presso il reparto della dottoressa Barbara Capovani, secondo quanto era emerso dagli approfondimenti investigativi, nutriva forti rancori nei confronti del medico, che lo aveva avuto in cura in quello stesso anno, elementi riconducibili anche dall'analisi dei social media dell'indagato.

Secondo quanto ricostruito allora dagli investigatori della Squadra Mobile della Questura, diretti dal vice questore aggiunto Fabrizio Valerio Nocita, Seung avrebbe tentato l'agguato già dal giorno antecedente alla brutale aggressione, presentandosi presso il reparto psichiatrico dell'ospedale Santa Chiara vestito con abiti scuri, coperto in parte da cappello e mascherina chirurgica con in spalla uno zaino. Tuttavia, l'intento criminale non sarebbe poi giunto a consumazione giovedì scorso, poiché il primario, al momento del suo arrivo, non era presente nella struttura.

Il 21 aprile 2023, giorno dell'aggressione, Seung si era presentato nuovamente in reparto, questa volta portando a compimento il proprio intento criminale, colpendo con un oggetto contundente ripetutamente al cranio la vittima, cogliendola di sorpresa alle spalle, mentre era chinata sulla propria bicicletta per rimuoverne il lucchetto e andare via alla fine del proprio turno di lavoro.