Oltre un centinaio di giovani, per lo più studenti delle scuole superiori cittadine, ieri mattina hanno partecipato alla marcia pisana in occasione della giornata mondiale della salute mentale, che è stata dedicata a Barbara Capovani, la psichiatra uccisa lo scorso aprile davanti all’ingresso del Servizio psichiatrico diagnosi e cura (Spdc) del Santa Chiara. In carcere per la sua morte si trova Gianluca Paul Seung che nel 2019 era stato ricoverato proprio in quel reparto. Il corteo, con i gilet arancioni, ha attraversato le principali vie del centro cittadino per ricordare, come hanno spiegato i promotori dell’iniziativa, che la "solitudine e l’isolamento sono i principali nemici delle malattie mentali".
La marcia è stata organizzata dall’associazione Alba, impegnata nella prevenzione della salute mentale. "Risolvere il problema - osserva la presidente Diana Gallo - significa affrontarlo trasversalmente, non solo curandolo clinicamente, ma anche con politiche di integrazione al lavoro. Servono investimenti, non basta solo il farmaco, ma servono strutture e luoghi inclusivi". Alla marcia ha partecipato Anche Angelo Cerù, direttore del dipartimento di salute mentale dell’Asl Toscana nord ovest.
"Null’ultimo anno - ha detto - Pisa è stata colpita da una serie di eventi terribili, ma non va fatta equivalenza tra paziente psichiatrico e paziente violento. Il Fondo sanitario nazionale dedica in media il 3% delle risorse alla sanità mentale. Servono personale e nuove strutture, soprattutto per l’emergenza minori. Sono tanti i ricoveri di minorenni nei reparti di psichiatria, che però sono luoghi non idonei ad accogliere soggetti con patologie mentali gravi e le Rems sono occupate per lo più da persone senza fissa dimora anziché da pazienti con disturbi di personalità". La marcia si è conclusa all’ombra della torre pendente, dove è stato osservato un minuto di silenzio per la dottoressa Capovani. "Barbara avrebbe di sicuro partecipato a questo evento - è la sua vice a ricordarla, ora diventata responsabile dell’Spdc Santa Chiara di Pisa, dottoressa Simona Elmi, anche lei presente all’iniziativa -. Ha lasciato tanti vuoti. Tutti noi cerchiamo di fare del nostro meglio ma non lo faremo mai come lo sapeva svolgere lei. È insostituibile". La giornata è continuata con prima un convegno promosso dall’Associazione Alba: "Dalla marginalità sociale alla cittadinanza attiva: auto-aiuto e recovery in salute mentale". Poi nella serata sono state illuminate le logge dei banchi di verde, il colore simbolo della Salute mentale.
Enrico Mattia Del Punta