"Servono più personale e più posti letto"

Il presidente dell'Ordine dei Medici di Pisa, Giuseppe Figlini, propone la presenza fissa di forze dell'ordine al Pronto Soccorso per contrastare le continue aggressioni al personale sanitario. Soluzioni complesse e necessità di maggiore sicurezza e risorse nel settore.

"Servono più personale e più posti letto"

Il presidente dell'Ordine dei Medici di Pisa, Giuseppe Figlini, propone la presenza fissa di forze dell'ordine al Pronto Soccorso per contrastare le continue aggressioni al personale sanitario. Soluzioni complesse e necessità di maggiore sicurezza e risorse nel settore.

"Non vale la pena militarizzare, ma serve un presidio fisso di polizia". Il presidente dell’ordine dei Medici di Pisa, Giuseppe Figlini (foto), parla dell’ennesima aggressione avvenuta al Pronto soccorso pisano.

Dottore, ha ricevuto segnalazioni di violenze al personale sanitario ultimamente?

"Sono continue, soprattutto verbali".

Soluzioni?

"Al di là delle telecamere pur necessarie, la presenza di forze dell’ordine dentro il Ps sarebbe importante".

L’aggressore di martedì si trovava nella sala d’attesa del reparto. C’è chi chiede percorsi diversi per casi particolari come questi.

"Ci sono già, giustamente, percorsi separati per le mamme, i bambini e i malati oncologici. Che facciamo, dividiamo il Pronto soccorso in più reparti?".

E allora?

"La soluzione non è semplice. Né il personale né le guardie giurate per legge possono fermare le persone. Ma polizia o carabinieri in situazioni simili sì. Certo è che il problema è anche culturale e sociale".

Quindi più grande.

"Prima avevamo tre pilastri intoccabili: sanità, sicurezza e scuola. Adesso le aggressioni in corsia sono all’ordine del giorno. Fino a poco tempo fa si verificavano spesso alle guardie mediche che lavorano in orari più critici, adesso anche ai medici di famiglia".

Per il pronto soccorso?

"Più personale, più posti letto. I concorsi in questo settore della medicina vanno deserti perché i turni sono massacranti, lo stipendio non adeguato".

A. C.