DIGABRIELE NUTI
Cronaca

Sette arresti per la lista elettorale fantasma

Nei guai il fondatore de L’Altra Italia che lo scorso anno si è presentata alle Comunali di Orciano Pisano conquistando tre seggi

di Gabriele Nuti

L’Altra Italia, la lista fantasma che si era presentata alle Comunali di Orciano nel settembre del 2020, è finita nei guai. Sette persone, tra esponenti del movimento politico, tra cui il fondatore Mimmo Cartelli, pugliese di Uggiano La Chiesa, e pubblici ufficiali che hanno convalidato le firme false dei candidati, sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza di Este. L’Altra Italia, stando all’indagine delle fiamme gialle coordinata dalla Procura di Rovigo, avrebbe presentato in una ventina di Comuni italiani, tutti sotto i 1.000 abitanti, false liste per le Comunali.

Nei Comuni sotto i 1.000 abitanti non c’è bisogno di raccogliere le firme per presentare le liste. Uno di questi è Orciano Pisano dove la candidata di Uniti per Orciano, Giuliana Menci – rieletta sindaco per il terzo mandato – non ha mai conosciuto nè visto, neppure su un manifesto, la sua avversaria Claudia De Blasi di Uggiano, sessantacinquenne cugina di Mimmo Cartelli, a capo di una lista di soli pugliesi tutti residenti a Ugento tranne uno, abitante a Taurisano. Il fondatore e alcuni dirigenti di L’Altra Italia sono finiti nei guai perché la Guardia di Finanza ha scoperto che per le elezioni dei Comuni padovani di Barbona e Vighizzolo d’Este il movimento politico "aveva presentato liste di candidati formate da persone iscritte, a loro insaputa", spiega il comandante delle Fiamme Gialle di Este, capitano Andrea Zoppetti.

"Così abbiamo esteso le indagini e scoperto che il movimento politico aveva presentato, nel settembre 2020, i propri candidati nelle province di Alessandria, Asti, Belluno, Bergamo, Campobasso, Catanzaro, Cosenza, Genova, Imperia, Isernia, Perugia, Pisa, Potenza, Savona, Vibo Valentia e Vicenza – spiega ancora Zoppetti – Sono stati sentiti oltre 100 candidati, fatte perquisizione e acquisita documentazione presso le commissioni circondariali elettorali in 23 Comuni. Tra questi anche Orciano". L’obiettivo principale del movimento l’Altra italia, per gli inquirenti, era quello di "presentare candidature in piccoli comuni dove vi era una buona probabilità di eleggere un proprio rappresentante per ottenere poi una visibilità nel Paese in modo da far accrescere il consenso per le successive consultazioni elettorali". Quindici segnalati alla Procura di Rovigo, 7 sono ai domiciliari. I candidati a di L’Altra Italia a Orcianoanno riconosciuto l’autenticità delle firme, ma speficiando di "aver firmato i documenti per altri motivi, di natura fiscale".