Seung chiede i domiciliari. E’ in carcere da 12 mesi

L’uomo fu arrestato poche ore dopo il delitto dalla squadra mobile di Pisa. Il processo procede spedito: il 15 maggio sarà ascoltato davanti alla Corte.

Seung chiede i domiciliari. E’ in carcere da 12 mesi

Seung chiede i domiciliari. E’ in carcere da 12 mesi

di Antonia Casini

PISA

Un processo che procede velocemente. A un anno dall’omicidio della dottoressa Barbara Capovani (che fu aggredita il 21 aprile davanti al suo reparto, morì in ospedale tre giorni dopo), l’uomo, che per la procura e la squadra mobile è il colpevole, ha chiesto con una sua missiva di fine febbraio (un’istanza) direttamente alla Corte d’assise la modifica della misura e di essere di fatto scarcerato. Gianluca Paul Seung, che abita a Torre del Lago, ha invocato i domiciliari. Una richiesta arrivata già in fase di indagini.

Fu arrestato (ora difeso dagli avvocati Gabriele Parrini e Alessia Ratti) dalla squadra mobile di Pisa alle 4 della notte del 23 aprile e da allora si trova in carcere. "Quel 21 aprile – aveva ricordato in aula il vice questore aggiunto Fabrizio Valerio Nocita, allora capo della mobile – siamo stati chiamati per una rapina, ma quando scoprii che la vittima era la responsabile dell’Spdc, esclusi che fosse un’aggressione a scopo predatorio". La psichiatra massacrata non c’è più, è già in ospedale ma, davanti al reparto, resta "la scena del crimine". "Una chiazza ematica, la sua bici rovesciata e la borsa con gli effetti personali". Poi le telecamere e i due testimoni: uno che ha assistito dalla strada e l’altro dall’auto. La polizia ha l’identikit: "Un uomo vestito di scuro, con una mascherina gialla (una simile è stata sequestrata in casa sua, ndr), un paio di grosse cuffie e le snickers rosse. E una busta sul muretto raccolta e portata via". Quindi i colleghi e la testimonianza della oss che aveva parlato, il giorno precedente, con un uomo che era venuto in ospedale in cerca proprio della dottoressa. Nel 2019 era stato ricoverato a Pisa per un periodo un giovane che "aveva avuto comportamenti avversi verso Capovani", era stata proprio lei a firmare le sue dimissioni. Vari pezzi di uno stesso puzzle che per gli investigatori, piano piano, vanno a posto. Quindi, la perquisizione nella sua casa e l’arresto. Con vari "elementi indiziari: troviamo tre mascherine gialle, pantaloni compatibili, ciabatte e cellulare". Nocita cita anche quello che sarebbe stato un altro avvistamento, il 20 aprile, di una operatrice delle pulizie all’orto botanico, a due passi dal Santa Chiara. Prima delle 21 l’uomo poi sarebbe stato immortalato in piazza La Pera e dopo in Corso Italia con la stessa "toppa bianca" sul giubbotto.