
Daniel Schinasi aveva 87 anni
Si è spento all’età di 87 anni, il pittore Daniel Schinasi, fondatore del Neofuturismo, da sempre legato alla città di Pisa. Ad annunciarne la morte la Comunità ebraica di via Palestro: "Risiedeva ormai da molti anni a Nizza, ma non dimenticava mai di farci conoscere le numerose iniziative che lo vedevano protagonista nel mondo dell’arte sia in Italia che all’estero. Non è mai stato iscritto alla nostra Comunità ma con lui – scrive il segretario Federico Prosperi – se ne va comunque un pezzo della storia di tutti noi. Fratello di Marco e Baruch – "figure di spicco nella nostra Comunità"–, aveva un raporto speciale anche con il nipote Giacomo Schinasi, che proprio della Comunità ebraica pisana era stato a lungo segretario, fino alla scomparsa nel dicembre 2019. Pisa era una delle sue città di riferimento. Sono opera di Daniel Schinasi i due murales presenti nell’atrio della Stazione Centrale: "La Battaglia di Mallorca", combattuta dai pisani per fermare i turchi, emblematica della lotta di Pisa contro Firenze, i due poli collegati, appunto, dal treno e "Omaggio a Galileo Galilei, alle arti, alla tecnica e al lavoro nei campi". Un’opera di Schinasi è presente anche all’interno dell’Ippodromo di San Rossore. E il mondo dell’arte pisana non poteva che rendergli omaggio. Le sue ultime mostre personali a Pisa erano state ospitate dal Gamec Pisa: "L’arte toscana è in lutto. Il Centro e Massimiliano Sbrana si uniscono al dolore della famiglia in questo momento difficile". Anche Pontedera è sempre stata nel cuore di Schinasi: oltre ad aver lavorato alla Piaggio negli anni tra il 1957 e il 1960, è al Museo Piaggio (dove nel 2013 si è svolta la mostra "Dall’ Impressionismo al Neofuturismo") – che l’artista aveva presentato nel 2011 – per la 12esima Giornata Europea della Cultura Ebraica – il polittico "La famiglia del calzolaio ebreo dello shtetl" realizzando, poi, anche il ritratto di Corradino d’Ascanio.
Nato ad Alessandria d’Egitto il 17 maggio 1933 da una famiglia ebrea sefardita di origine ispano-livornese, Schinasi nel 1956 si trasferì a Livorno. Qui conobbe le opere dei maestri del Rinascimento e in seguito a Parigi quelle degli Impressionisti e delle avanguardie del XX secolo. E’ nel 1969 a Parigi, alla Galerie Duncan, in occasione della sua personale in omaggio a Boccioni e Severini, che venne redatto il Manifesto del Neofuturismo diffuso a Milano nel 1970. Una corrente che parte dal futurismo per arrivare altrove. Non più l’esaltazione della macchina, della tecnologia, della velocità ma la rivalutazione dell’uomo come soggetto artistico principale.
Francesca Bianchi