REDAZIONE PISA

Si scava nel giardino della chiesa di San Sisto

Cantini, professore di Archeologia Medievale: "Cerchiamo tracce antiche Luogo adatto per indagare"

Le aspettative sono altissime perché il luogo e il suo sottosuolo promettono importanti scoperte. Da fine agosto nel giardino della chiesa di San Sisto inizierà uno scavo archeologico che potrebbe aprire un nuovo capitolo, per molti versi inedito, sulla storia del centro storico di Pisa. Un centro oggi connotato da Università e attività professionali e commerciali, ma che in età medievale accolse le sedi dei rappresentanti del potere pubblico della città. Lo scavo è un progetto triennale, voluto e diretto da Federico Cantini (foto), professore di Archeologia Medievale dell’Università di Pisa, che prevede l’apertura del cantiere ai cittadini. Un’indagine che vuol dialogare con la città, anche attraverso gli strumenti offerti dalla rete: è già consultabile un sito dedicato al progetto (www.sansistoproject.cfs.unipi.it), che sarà aggiornato e informerà sulle iniziativa rivolte al grande pubblico.

Perché uno scavo nel giardino di San Sisto?

"L’obiettivo è verificare la presenza dei resti del centro del potere pubblico della città altomedievale, a cui forse fa riferimento nel 1027 la citazione di una Curtis vecchia in rapporto alle chiese di San Sisto e San Pietro (oggi San Rocco). L’area del giardino, tra le due chiese, è uno spazio perfetto da indagare. E non essendo mai stato edificato, almeno dal XVII secolo, dovrebbe conservare intatte le tracce della frequentazione medievale e pre-medievale.

Cosa vi aspettate di trovare?

"Rispondere non è semplice. Sicuramente le tracce bassomedievali e post medievali dell’uso dell’area a orto e giardino, e forse a cimitero. Nelle stratigrafie più antiche la speranza è incontrare i resti della Pisa altomedievale e di strutture di rappresentanza del potere pubblico, riferibili alla Corte Vecchia: in altre città le corti altomedievali ospitano palazzi e aree produttive, magazzini e capanne in legno e terra. Frammenti di vernice nera, già recuperati dal cantiere, farebbero supporre frequentazioni già in età ellenistica, lo scavo permetterà di definirli".

Perché interessa?

"Il Progetto di eccellenza del Dipartimento di Civiltà e forme del Sapere prevede, per la linea di ricerca medievale, lo studio dei centri del potere pubblico delle città toscane, dall’età longobarda fino al XII secolo, in particolare su Lucca, Pisa e Volterra. Un progetto ambizioso che, grazie al dialogo con le Soprintendenze, consente di acquisire dati importanti dalla rilettura di vecchi scavi e dall’apertura di nuovi cantieri, come a Pisa".

Un grande lavoro di squadra. "Certo. Al progetto collaborano ricercatori di vari Dipartimenti del nostro Ateneo e del Cnrdi Pisa. Ma le ricerche non sarebbero state possibili senza la disponibilità della Soprintendenza e di don Francesco Barsotti che ha messo a disposizione l’area del giardino di S. Sisto."

Come procederete?

"Iniziamo a fine agosto con le prospezioni geoelettriche e da inizio settembre apriremo le aree di scavo. Saranno impegnati dottorandi, allievi della Scuola di Specializzazione, studenti delle lauree in Archeologia e di Scienze dei Beni Culturali. Sono già arrivate moltissime domande di partecipazione, segno di un grande interesse".

Eleonora Mancini