MARIO ALBERTO FERRARI
Cronaca

Sindaco e ragazzi: decisione giusta. Ma alcune famiglie protestano

Scoppia la polemica per la sospensione dei viaggi d’istruzione all’istituto Pesenti di Cascina, dopo che la scuola è stata...

Il sindaco Michelangelo Betti Foto Del Punta/Valtriani

Il sindaco Michelangelo Betti Foto Del Punta/Valtriani

Scoppia la polemica per la sospensione dei viaggi d’istruzione all’istituto Pesenti di Cascina, dopo che la scuola è stata devastata - con danni per 40mila euro - dall’occupazione di alcuni studenti a metà dicembre. A seguito della decisione del consiglio d’istituto che ha detto basta per il 2025 alle gite, sostituendole con un progetto di educazione alla legalità, l’opinione si è divisa tra chi sostiene il Pesenti e chi protesta. Al banco della difesa il primo cittadino di Cascina Michelangelo Betti, a sua volta professore d’inglese in aspettativa del Pesenti, che ha definito "quantomeno opportuna" la scelta dell’istituto. "Questa decisione è una grossa responsabilità - spiega il sindaco a La Nazione -, che io condivido: la scuola è anche una comunità e le responsabilità non possono essere soltanto degli altri. Io ho accompagnato all’estero per i viaggi d’istruzione le classi e capisco che dire no alle gite sia una rinuncia importante, ma bisogna dare un segnale che qualcosa non ha funzionato e che certi atteggiamenti non hanno spazio nella scuola". Ma anche i diretti interessanti, gli studenti, sembrano comprendere la decisione presa dal Pesenti. "Per decidere il da farsi - scrivono in una nota i rappresentanti di istituto -, gli organi decisionali della scuola si sono basati su dei sondaggi, organizzati da noi rappresentanti nelle giornate dell’occupazione, che hanno mostrato come la maggior parte degli studenti approvasse il proseguimento della protesta con le stesse modalità utilizzate fino a quel momento, nonostante i danni già apportati alla scuola e le sue conseguenze. Gli studenti non sono stati in grado di rendersi conto della gravità di quello che stava accadendo tra le mura scolastiche e purtroppo, in molti, nemmeno al rientro, hanno realizzato. Comprendiamo la necessità di concentrarci su percorsi che mettano al centro la responsabilità e l’idea di scuola come bene comune, nonostante ci dispiaccia per l’annullamento di molte attività formative". Dall’altro lato, invece, molti genitori si sono opposti alla scelta del Pesenti, in particolare le famiglie i cui figli avrebbero dovuto fare viaggi d’istruzione all’estero, come prevede l’indirizzo linguistico dell’istituto cascinese. "Abbiamo iscritto i nostri figli al Pesenti proprio per la possibilità di poter fare un percorso che aprisse loro opportunità. Negli anni scorsi i viaggi all’estero sono stati sospesi per il Covid. Quest’anno, finalmente, avrebbero potuto svolgerli. Non riteniamo giusto che debbano scontare tutti quanti le colpe di alcuni".

Mario Ferrari