
Ancora pochi giorni prima della ripresa delle attività del consiglio comunale. Ma resta molta incertezza sul proseguimento o meno dello smart working per i dipendenti di Palazzo Gambacorti. E su questo tema parte la richiesta, ancora una volta, dei consiglieri Andrea Serfogli e Benedetta Di Gaddo, entrambi del Pd, affinché l’assessore al personale Giovanna Bonanno sia chiamata a riferire nella quarta Commissione consiliare quali siano le intenzioni dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Michele Conti.
"Lo smart working – così scrivono i due consiglieri comunali del Pd - consente alle pubbliche amministrazioni grandi vantaggi sia in termini di aumento della produttività che di riduzione dei costi. Un ritorno al passato comporterebbe lo svantaggio di demotivare i lavoratori e di rendere la pubblica amministrazione molto meno attrattiva per i potenziali talenti. Lo smart working è - concludono Serfogli e Di Gaddo - uno strumento irrinunciabile perché permette di spingere i dipendenti pubblici alla digitalizzazione, alla diminuzione dell’impatto ambientale e al miglioramento della competitività e dell’innovazione dei servizi pubblici, aspetti fondamentali anche per il grande sforzo di riforma che il nostro Paese deve intraprendere con le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza". I dipendenti comunali che sono stati in smart working lo scorso anno sono stati 394 su oltre 660, dall’inizio di quest’anno, per i primi sei mesi sono stati, invece, 295.