ENRICO MATTIA DELPUNTA
Cronaca

L’aria di Pisa, "scadente come in Val Padana". Picchi di Pm10, colpa di traffico e riscaldamento

I dati della funzione Breezo Meter di Google Maps bocciano la nostra provincia. Nell’ultima settimana anche peggio del solito con sforamenti su tutti i parametri

Smog (Edoardo Abruzzese/NewPressPhoto)

Pisa, 22 febbraio 2024 – Qual è lo stato di salute dell’aria che respiriamo a Pisa? Guardando alla funzione "qualità dell’aria" di Google Maps, l’aria che di Pisa e della sua provincia, litorale compreso, nell’ultima settimana è stata definita di qualità "scadente".

I dati raccolti dall’app della azienda informatica statunitense fanno riferimento al sito Breezo Meter, il quale obiettivo è da sempre "rendere visibile questo killer invisibile con i dati e utilizzare queste informazioni per migliorare la vita delle persone colpite dall’inquinamento atmosferico in tutto il mondo". Secondo Breezo Meter, infatti, nell’ultima settimana i dati raccolti sono anche peggio del so lito, con picchi di Particolato, PM10 di "52 microgrammi per metro cubo", e di PM2,5 fino a "37 microgrammi per metro cubo",mentre i limiti di legge sono rispettivamente 40 per le PM10, e 25 pe r le PM2,5.

"In effetti – commenta Elisa Giuliani, presidente della commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo e prorettrice per la Sostenibilità e Agenda 2030 dell’Università di Pisa -, c’è un dato preoccupante sulla qualità dell’aria a Pisa e provincia. Non tanto grave come quella che si registra a Milano e nella Pianura Padana, ma comunque negativo considerando che Pisa non è una grande città industriale. Sentiti gli esperti – spiega Giuliani -, questo dato appare legato, da un lato, alle emissioni di particolato primario come il PM 2.5 dovuto a traffico veicolare, riscaldamento a biomassa e, in misura minore all’industria, dall’altro alle condizioni metereologiche che, a causa dell’inversione termica, creano una ‘stagnazione’ sulla città, che trasforma gli inquinanti primari gassosi in particolato secondario che va a sommarsi al contributo del particolato primario".

Le combinazioni di questi fattori secondo Giuliani spiegano la scarsa qualità dell’aria. Pisa, inoltre, sembra anche risentire, in queste condizioni, dell’inquinamento proveniente dalle aree circostanti, in particolare Pontedera e Lucca. I dati raccolti da Google incorporano diverse fonti di inquinamento atmosferico, tra cui: Dati sul traffico in tempo reale; informazioni ufficiali dei sensori governativi; rete di sensori locali a basso costo; dati satellitari; previsioni meteo, informazioni meteorologiche; rapporti sugli incendi attivi e copertura del suolo e altro.

Tra le azioni che vengono consigliate da Google ai cittadini, anche quella di valutare la possibilità di ridurre le attività intense all’aperto, soprattutto per le "fasce sensibili". "Questo tipo di inquinanti – conclude Giuliani -, è legato all’incidenza di tumori e alle cosiddette morti premature, che colpiscono adulti non anziani nella fascia di età dai 30 ai 69 anni.

A volte i cittadini sembrano dimenticare che non ci si ammala per sfortuna, ma a causa di scelte politiche e di pianificazione territoriale sbagliate". Non solo Milano e la Pianura Padana, dunque, ma anche la Toscana e Pisa devono alzare la guardia e porre più attenzione a partire dalla raccolta dei dati e al contrasto agli agenti inquinanti.