GABRIELE MASIERO
Cronaca

Società della salute, ecco il ricorso: "Violate le prerogative dei Comuni". PIsa a Mattarella: "Via la delibera"

Presentato al Presidente della Repubblica il documento contro l’aumento della quota capitaria. L’avvocatura civica: "Testo sbagliato, decisione unilaterale senza riferimenti normativi e dunque illegittimo".

Presentato al Presidente della Repubblica il documento contro l’aumento della quota capitaria. L’avvocatura civica: "Testo sbagliato, decisione unilaterale senza riferimenti normativi e dunque illegittimo".

Presentato al Presidente della Repubblica il documento contro l’aumento della quota capitaria. L’avvocatura civica: "Testo sbagliato, decisione unilaterale senza riferimenti normativi e dunque illegittimo".

di Gabriele Masiero

Il Comune, tramite l’avvocato Sandra Ciaramelli, ha depositato il ricorso al Presidente della Repubblica affinché dichiari illegittima la delibera della Società della salute che aumenta la quota capitaria dei Comuni consorziati (3 euro a persona per ripianare le perdite del bilancio 2024, ndr). Nel documento dell’avvocatura civica si chiede intanto la sospensione cautelare del documento, sottolineando che "nell’atto non sono riportati riferimenti normativi" né "vengono richiamati né Statuto né atto costitutivo del Consorzio, così come non vengono indicate le norme di rango primario sulle quali si fonda la decisione che ne costituisce contenuto dispositivo". Tuttavia l’avvocato Ciaramelli, nel documento, precisa che non ci sarebbero solo vizi formali alla base della richiesta di annullamento della delibera ma anche il fatto che "l’assenza del richiamo alle norme di legge e agli atti fondamentali del Consorzio si riverbera sulla intelligibilità e sulla possibilità di comprensione ed evidenziazione del percorso logico giuridico che presiede all’adozione di decisioni da parte di un organismo collegiale di un ente pubblico".

"Infatti - prosegue il ricorso - l’assenza di riferimenti normativi impedisce in primis di individuare la natura dell’atto deliberativo per verificare la competenza dell’organo procedente e la maggioranza deliberativa nonché l’eventuale procedimento previsto per l’approvazione". Senza considerare, aggiunge nel testo il legale del Comune di Pisa, che "i consigli comunali degli enti locali non esprimono ‘pareri’ ma ‘deliberazioni’, è evidente che lo Statuto istituisce la suddetta procedura a tutela delle prerogative dei singoli enti, poiché l’impegno finanziario a carico dei consorziati può essere richiesto, sollecitato, concertato, ma non può essere preteso in senso assoluto e tanto meno deciso unilateralmente dal Consorzio, in quanto in questo modo verrebbero ad essere violati l’autonomia dei Comuni, la competenza dei consigli comunali in materia di programmazione generale, incluso il bilancio di previsione e le sue variazioni, la competenza delle Giunte comunali in materia di programmazione operativa e le competenze gestionali dei dirigenti degli uffici comunali in materia di spesa".

In sostanza, conclude il ricorso, "l’illegittimità della deliberazione adottata dall’assemblea dei soci" della Sds emerge, "sia sotto il profilo della violazione della procedura prevista dal Regolamento di contabilità del Consorzio, sia sotto il profilo di incompetenza dei singoli rappresentanti degli enti sprovvisti del mandato dato dalla delibera del consiglio comunale."