Società della Salute, rischio collasso: "Ammanco di almeno 800mila euro"

La denuncia di Auletta (Una città in Comune) che accusa le amministrazioni dell’area pisana: "Tagli lineari pari al 10% sui servizi per i più fragili, confermati nero su bianco dalla direttrice della SdS".

"I Comuni sia del centro destra che del centro sinistra stanno affondando i conti della Società della salute che avrà un ammanco stimato tra gli 800mila ed un milione e mezzo di euro ed un taglio lineare del 10% per i servizi ai più fragili". Lo dice il consigliere Francesco Auletta della lista Una città in comune. I Comuni di base devono portare la quota pro-capite da 30 euro a 34 euro per salvare la Sds ma per ora non ci sono risposte. Lo stesso consigliere aveva già denunciato il fatto due mesi ed ora ha avuto alcune conferme: "Avevamo denunciato nel silenzio assoluto di tutte le forze politiche l’emergenza del bilancio della SdS e avevamo chiamato in causa con diversi ordini del giorno i Comuni soci del consorzio pubblico, a partire da Pisa, affinché provvedessero ad incrementare le risorse per la gestione dei servizi sociosanitari. Una richiesta, lo ricordiamo, formulata nelle relazioni della direzione Sds e del Collegio dei revisori sin dal dicembre del 2023 con l’individuazione di 34 euro a persona come quota capitaria, in accompagnamento al bilancio di previsione 2024". Secondo Auletta i tagli ci sono e sono lineari e la conferma gli sarebbe arrivata da una nota della e direttrice della Sds.

"I tagli lineari – dice Auletta - decisi dalla assemblea dei soci di Sds in occasione dell’approvazione del bilancio preventivo, ovvero dai Comuni, ci sono stati eccome e sono stati già applicati. A metterlo per iscritto, allegando i tagli dei budget, è la precedente direttrice della Sds. Infatti in una nota di precisazioni inviata alla commissione consiliare il 12 luglio, la stessa ha ricordato che per evitare una possibile perdita di esercizio aveva indicato quale soluzione l’aumento progressivo della quota capitaria da parte dei comuni fino a raggiungere i 34 euro pro capite". Purtroppo, questa proposta non è stata accolta dagli organi di governo, "e l’assemblea dei sindaci ha deliberato in via definitiva scegliendo di operare con taglio lineare del 10% di tutti i servizi tagliabili: i contributi alle persone vulnerabili, anziani, disabili, povertà e minori". Ora veniamo alle conclusioni politiche con Auletta che dice: "Ecco qua: in sordina e senza mai contemplare nessun’altra misura, tutti i comuni governati da centrodestra e centrosinistra hanno scelto di non perseguire la strada del potenziamento delle risorse ma in modo bipartisan hanno tagliato i servizi. E ora, amministratori della zona pisana, come la mettiamo con il prossimo ammanco nel bilancio? Questo è avvenuto perché per anni i Comuni della zona hanno previsto una quota capitaria tra le più basse in Toscana e perché ormai ci siamo abituati ad un welfare che pian piano sparisce sotto i nostri occhi". Carlo Venturini