"Il mare e la spiaggia sono l’esatto contrario del clima propizio per il virus". Il professor Giulio Tarro, celebre virologo, lo disse anche in pieno lockdown, quando addirittura si ipotizzavano in tv ombrelloni e lettino racchiusi in abitacoli monofamiliari protetti da plexiglas. Il professor Tarro ha un legame speciale con il Pisano e, più segnatamente, con il Valdarno (è socio onorario del Rotary di San Miniato). E’ stato spesso una voce fuori dal coro nel dibattito sulla pandemia da Covid 19 sostenendo posizioni diverse da quelle di altri colleghi che in questo periodo parlano in tv degli scenari dei prossimi mesi. Il professor Tarro, contattato da La Nazione, insiste: il virus si sta spegnendo.
Perché il mare è sicuro?
"Il virus ha perso gran parte della sua carica, e ci sono studi che hanno dimostrato come “soffra“ i raggi solari".
Spiaggia e mascherina: le vacanze sono in salvo?
"Il mare fa bene, è provato. Il distanziamento resta buona regola. La mascherina magari per andare sott’acqua...".
Siamo sulla via d’uscita?
"Direi di sì. Ripeto, la carica virale è sempre più bassa. E’ confortato da un approfondito studio su un soggetto asintomatico che è entrato in contatto con 455 persone: a nessuno ha trasmesso il virus".
Eppure da più parti si sentono voci allarmanti per una possibile seconda ondata autunnale...
"Non credo che ci sarà una seconda ondata. Il virus non ha più un terreno favorevole su cui vivere. O morirà – come presumo, anche sulla base della similarità fra il Sars CoV2 e il beta-coronavirus della prima Sars dimostrata da studi scientifici – o si adatterà causando raffreddori o sindromi influenzali non gravi".
Cosa ne pensa della corsa mondiale al vaccino?
"Il vaccino deve essere fatto preventivamente, non in conseguenza. Non servirà. Abbiamo già cure adatte ed efficaci".
Il premio Nobel Luc Montagnier ha parlato di un virus non naturale, frutto di laboratorio. Cosa ne pensa?
"E’ una ipotesi che non mi trova d’accordo. Quando i cinesi hanno individuato il Covid-19, e poi l’hanno reso noto, anche in Australia, pochi giorni dopo, c’era il paziente zero. E così in altri Paesi. Un virus che viene identificato da tutti è difficile che possa essere sfuggito".
Torniamo alle mascherine. Sono indispensabili?
"Siamo diventati produttori di mascherine... ci sono decisioni oltre la logica. La mascherina serve al paziente e al medico che lo cura. Il distanziamento è una buona regola, specie in presenza di estranei".