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Don Emanuele Morelli con le calze donate dalla Curva Nord
Pisa, 6 gennaio 2021 – Il grande cuore del tifo organizzato nerazzurro batte soprattutto quando c’è da scendere in campo per dare una mano a chi ha avuto più sfortuna. E la Curva Nord ‘Maurizio Alberti’ non poteva non realizzare un gesto di solidarietà durante il periodo delle Feste natalizie. Così fra ieri e oggi nelle case di 260 famiglie seguite dalla Caritas diocesana fin dall’inizio della crisi economica e sociale innescata dalla pandemia, dai volontari dell’organismo pastorale della Chiesa pisana e dai gruppi del settore più caldo della tifoseria nerazzurra, sono state recapitate 350 calze della Befana. Una calza rossa, settecento grammi di dolciumi e quella scritta piccola, in un bigliettino legato con un filo dorato: “I ragazzi della Curva Nord Maurizio Alberti”.
Si rinnova, dunque, il connubio fra Curva Nord e Caritas di Pisa, dopo la raccolta alimentare del maggio scorso, una tonnellata di generi alimentari a lunga scadenza per le famiglie più colpite dalla crisi, che ‘’inaugurarono” il secondo dei tre grandi hub dell’aiuto alimentare allestito dalla Caritas nei locali della parrocchia di Santo Stefano Extra Moenia, a Porta a Lucca. Stavolta, il gesto di attenzione si è indirizzato ai più piccoli: 350, infatti, le calze donate, una per ogni bambino dato che in ogni famiglia, spesso, ne vive più di uno. “Siamo grati ai ragazzi della Nord, non solo per questa parentesi di normalità donata a tanti bambini che vivono in famiglie messe alle strette dalla crisi attuale, ma anche per il modo in cui quest’iniziativa è stata costruita – dice il direttore della Caritas di Pisa don Emanuele Morelli -: ci hanno contattato diverse settimane fa, non per farci una proposta, per chiederci che cosa potevamo fare di utile per regalare un momento di gioia ai più piccoli delle famiglie che seguiamo durante le festività. Insieme abbiamo costruito questa bellissima iniziativa. Dunque il nostro grazie è non solo per l’iniziativa, ma anche per il modo in cui l’hanno portata avanti: può sembrare scontato, invece, fa la differenza”.
A.M.