
Solo Pisa: è il lunedì D’Angelo "Scampagnate col cronometro e poi tutti di corsa all’Arena"
Lunedì dell’Angelo o Lunedì con... D’Angelo? È il dubbio amletico che attanaglia gli animi di tanti tifosi: partita di calcio o giornata con amici e famiglia. Un dubbio che cresce in vista del lunedì di Pasquetta, che vedrà alle 18 disputare il match casalingo Pisa-Cagliari. Circa 9500 tifosi attesi e una scelta di campo chiara, almeno per la stragrande maggioranza del popolo nerazzurro: "Non ci sono feste quando gioca il Pisa".
In tanti si sono organizzati per non perdere la partita, incastrando, con rigida scaletta, gli impegni familiari: tra braciate, escursioni in montagna e pranzi in agriturismo. Il richiamo della foresta è troppo forte: "A pranzo vado con i parenti in un agriturismo a Pescia, da quel momento sarà un’ansia perenne con la paura di far tardi per la partita del Pisa – dice preoccupato Antonio Arcidiacono – non so come ci siamo organizzati con le macchine, ma io se necessario, me ne vado e lascio tutti lì".
Una partita ritenuta da molti fondamentale, per cui il popolo pisano è stato invitato a "presentarsi in grande anticipo per far sentire il massimo sostegno alla squadra" come hanno scritto i gruppi organizzati della Curva Nord. Una chiamata a raccolta lanciata venerdì in conferenza stampa anche da mister D’Angelo. "Questa gara è uno spartiacque, se ti va male ridimensioni gli obiettivi - spiega Fabio Cosci, tifoso che passerà i giorni di Pasqua in trepida attesa della partita -. Da una parte penserò alla festa religiosa, ma dall’altra mi preparerò mentalmente alla gara. Prima un pranzo con i familiari e poi dritti al tempio (l’Arena)". A proposito di preghiere, c’è anche chi come Giacomo Pierini che, come tutte le partite, si inginocchierà davanti alle mattonelle che recitano il motto della repubblica pisana. "È scaramanzia – spiega il tifoso – le ho fatte montare sul terrazzino di casa. La partita è sacra, per lunedì (domani ndr) ho organizzato tutto: pranzo presto a casa con i cognati e i nipoti e poi via allo stadio. La famiglia è ormai rassegnata a questa mia passione". Una partita persa in partenza (per le famiglie e gli amici). "Ne stiamo discutendo – commenta Federico Carmignani, abbonato in Curva -, alcuni optano per l’escursione in montagna, altri per il pranzo, così da finire in tempo per la gara. Un’indecisione totale, che nemmeno D’Angelo quando deve fare la formazione", scherza. L’atmosfera di domani si prospetta delle grandi occasioni, nessuno vuole mancare, in barba alle tradizioni pasquali. Come Liana Bandini che si è già organizzata la giornata: "I parenti facciano pure come gli pare, io già dalle 13 sarò allo stadio per attaccare lo striscione; per me la cosa primaria è il Pisa tutto il resto non conta, se la famiglia ha organizzato, la saluto e la rivedo il giorno dopo". Dello stesso avviso è anche Marco Pavolettoni: "Le feste sono solo quando il Pisa gioca e vince, mi aspetto una prova d’orgoglio dalla squadra dopo quella deludente con il Cosenza, spero che i ragazzi di D’Angelo siano pronti a dare battaglia, per farci iniziare la settimana con il sorriso".
Enrico Mattia Del Punta